Una beffa la discesa del prezzo dei carburanti: è già risalito. Il governo ci prende in giro

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E’ durato solo poche ore il beneficio del taglio delle accise scattato martedì. Visto che il giorno dopo il varo della misura i prezzi per gli automobilisti sono tornati a salire. Staffetta Quotidiana parla così di una “beffa” segnalando che “sulla scia di fortissimi rialzi delle quotazioni petrolifere internazionali (il barile di Brent supera i 120 dollari), già questa mattina i prezzi consigliati tornano a salire, ‘mangiandosi’ circa un quinto dello sconto sull’accisa”. E se le quotazioni internazionali di benzina e gasolio sono salite ieri di circa tre e sei centesimi al litro, tornando poco sotto il record storico dello scorso 8 marzo, oggi stando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di sei centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.

Ecco le medie dei prezzi dei carburanti

Le medie dei prezzi praticati ieri dai gestori e rilevati dall’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico vedono così la benzina self service a 1,836 euro/litro (-269 millesimi, compagnie 1,828, pompe bianche 1,858). Il diesel a 1,817 euro/litro (-269, compagnie 1,806, pompe bianche 1,846). Il Gpl servito si attesta a 0,856 euro/litro (-34, compagnie 0,853, pompe bianche 0,859). E il metano servito a 2,249 euro/kg (+25, compagnie 2,316, pompe bianche 2,187), Gnl 2,119 euro/kg (+30, compagnie 2,153 euro/kg, pompe bianche 2,087 euro/kg).

Carburanti, scontenti anche i trasportatori

”Il taglio lineare del prezzo del gasolio di 25 centesimi alla pompa, susseguente alla riduzione delle accise per un mese, determina impatti fortemente negativi sulle imprese di autotrasporto”. Fai Conftrasporto-Confcommercio commenta così la misura varata dal governo. La norma, contenuta nel decreto energia del 21 marzo, ”sta determinando gravi e inaccettabili distorsioni del mercato. Anche con pretese ingiustificabili da parte dei committenti”, spiega l’associazione. Il provvedimento, inoltre, ”penalizza le imprese con veicoli di categoria euro5 ed euro6 che hanno creduto nella transizione ecologica. Ossia investendo nel ricambio veicolare, rispetto alle imprese che possiedono veicoli con motorizzazioni più inquinanti”, afferma Fai Conftrasporto.

Conftrasporto: rischio di episodi di concorrenza sleale

”Tutto ciò, non solo contrasta con il principio ‘chi più inquina più paga’, ma rischia di favorire episodi di concorrenza sleale. Auspichiamo, già da stamattina, la definizione degli strumenti di spesa dei 500 milioni di euro, sui quali si concentra l’aspettativa delle imprese. Imprese che, paradossalmente, si trovano più in difficoltà di quanto non si trovassero prima della firma del protocollo d’intesa siglato con il viceministro Bellanova”, conclude l’associazione.

Il ministro Cingolani ascoltato dalla Procura

Il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani è stato sentito questo pomeriggio in Procura a Roma. Come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta aperta dopo l’aumento del prezzo del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti. Nel fascicolo, coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli, al momento senza indagati, si procede per l’ipotesi di reato di manovre speculative su merci. L’atto istruttorio davanti ai pm titolari del fascicolo e’ durato circa due ore. Secondo quanto si apprende il ministro avrebbe reso dichiarazioni dettagliate e utili all’indagine.