Una buona notizia: il Pronto Soccorso del San Camillo di Roma si rinnova

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Un profondo processo di riorganizzazione del Pronto soccorso dell’Ospedale San Camillo di Roma ha portato negli ultimi 4 mesi alla riduzione del 68% dei tempi di attesa per un posto letto. La nuova area accettazione del Dipartimento di emergenza-urgenza e i suoi risultati sono stati presentati al San Camillo. Presenti l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, e il direttore generale dell’ospedale, Narciso Mostarda. “Questo risultato, insieme ad altri, è la dimostrazione dell”attaccamento alla maglia del San Camillo – ha detto D’Amato -.

Ecco come il San Camillo si è riorganizzato

Ora dobbiamo provare ad esportarlo anche in altre aziende. Voglio rivolgere un ringraziamento ai professionisti dell’Azienda ospedaliera San Camillo per il lavoro che svolgono quotidianamente con passione e dedizione”. Durante l’estate, a seguito della riduzione dei casi Covid – evidenziano dall’ospedale – si è potuto procedere a una riorganizzazione degli spazi interni. Una vasta area del Pronto soccorso, già utilizzata come area Covid, è stata liberata e trasformata nella nuova area dedicata ai pazienti destinati a ricovero e in attesa.

Si è affrontata anche l’emorragia del personale

Ma l’aumento degli spazi non basta: proprio nel 2022 si è verificata una emorragia di personale medico del Pronto soccorso. Per far fronte dunque alla necessità di ulteriori operatori, si è pensato di coinvolgere sperimentalmente i medici di altri reparti dell’azienda, in possesso di specializzazione affine/equipollente alla medicina d’urgenza. Grazie alla sinergia e alla collaborazione tra unità operative, a partire dal mese di luglio l’intera area boarding è passata sotto la gestione dei medici della Medicina Interna, che si occupano dei pazienti nelle ore diurne (8-20).

Informazioni dal Pronto soccorso ai familiari dei pazienti

In questo modo, i medici del Pronto soccorso gestiscono e stabilizzano i pazienti fino alla decisione di ricovero/dimissione. Successivamente, i pazienti destinati al ricovero sono trasferiti nell’area boarding e passati in consegna ai medici della Medicina interna. Inoltre creato uno Sportello informazioni esterno, di fronte all’ingresso del Pronto soccorso, dove i familiari possono ricevere aggiornamenti. “Questa soluzione – riferisce l’Ao – ha permesso, nel breve periodo, di garantire la continuità dei servizi di emergenza e il diritto al riposo ordinario.

Dopo tre mesi raggiunti importanti risultati

A 3 mesi di distanza dall’attivazione del nuovo processo organizzativo, ci sono alcuni importanti risultati. Riduzione (-68%) della presenza di pazienti in attesa di ricovero da oltre 24 ore in area boarding alle ore 14. R iduzione (-20%) del numero medio di presenti complessivi nel Pronto soccorso alle ore 14. Poi, riduzione dei tempi dal triage alla presa in carico dei pazienti: nel 2022 hanno atteso mediamente 38 minuti, a fronte dei 47 minuti del 2021 (- 8,9%)”.

Una sfida vinta dal personale

“Abbiamo dimostrato – ha concluso Mostarda – che è possibile costruire percorsi di cambiamento organizzativo anche laddove sembrava impossibile. Il pronto soccorso è la porta d’ingresso principale di tutte le fragilità, ed è il punto più critico di tutti gli ospedali. Noi abbiamo risposto con una strategia condivisa con più protagonisti. Attingendo anche a risorse non propriamente dedicate all’emergenza. Un plauso ai professionisti che hanno accolto la sfida di riprogettare la risposta all’emergenza”.