Una gran figata se Sgarbi a Roma ci prova seriamente

Sgarbi Roma

Vittorio Sgarbi sindaco di Roma già suona come una gran figata. L’arte al servizio della Capitale d’Italia, la cultura finalmente come giacimento politico e amministrativo.

Detto questo, giuro disciplina e non ho alcuna intenzione di deviare dal tracciato del centrodestra, perché non ci possiamo permettere – noi elettori romani che non vogliamo né grillini né  sinistri in Campidoglio – di fare regali a chi non li merita.

Con Sgarbi mica male per Roma…

Datemi chiunque e ve lo voto. Datemi Sgarbi – o uno di pari valore culturale – e mi metto a spianare la strada per il trionfo.

Non scherzo. Di fronte alla miseria che offre la politica, se il centrodestra virasse sul critico d’arte offrirebbe un ulteriore palcoscenico alla città. Perché non possono esserci dubbi sulla serietà con cui Sgarbi affronterebbe una sfida che fa tremare i polsi a molti. Tirerebbe giù la maschera dell’ipocrisia a quanti si devono nascondere davanti ai cittadini. La mascherina che li protegge dal rifiuto popolare.

Non oso immaginare – e a questo punto mi perdonerete se scrivo in prima persona – quanta bellezza di Roma tornerebbe alla luce. Cultura e turismo finalmente beni di Roma e assieme patrimonio universale. Il Giubileo 2025 nel nome dell’arte.

E ieri ha già cominciato a parlare della sua idea di Capitale: “Musei gratis, ingresso alle 10 nelle scuole ed eliminazione di tutte le forme repressive verso il cittadino per fare cassa, come gli autovelox». Mitico, se resiste.

Cultura e turismo beni universali

“Siamo davanti a una città – ha detto Sgarbi – che ha perso la sua centralità culturale. Roma deve essere il luogo dove le cose accadono. Poi, magari, tornerà ad esagerare con le sue intemerate contro lo stadio. Ma se sarà a capo di una coalizione, si confronterà con tutti, come è normale per uno che conosce la politica.

E la politica di centrodestra non indugi: se nessuno ha il suo coraggio a che serve esitare ancora? Non dire subito di no. Certo, bisognerà anche vedere se fa sul serio. Anche sui comportamenti, basta parolacce dopo cinque anni di cazzeggio istituzionale. Un appello ci sentiamo di farglielo: Sgarbi è uomo sicuramente divisivo quando decide di esserlo, ma sia unitario di fronte alla comunità romana. Non prenda in giro la città con una candidatura finta e costringa invece il centrodestra a doverne discutere per davvero. Faccia squadra, stavolta. Sapendo che ognuno deve saper dire che se c’è chi può vincere meglio lo si sostiene con lo stesso entusiasmo.

A me uno come lui piace. Ai partiti mi permetto di suggerire di non perdere tempo. Ve lo dice un ex ministro, ex governatore, ex deputato, ex senatore, ex consigliere regionale, ex consigliere comunale e non mi ricordo che altro, oltre che dirigente di Msi, An, La Destra.

Ma non ex elettore, con tutti i diritti del caso. In bocca al lupo a tutti.