Una seconda occasione per i detenuti: nel 2024 raddoppieranno quelli che lavorano
Il dipartimento di amministrazione penitenziaria -Dap – entro 2024 ha come obiettivo quello di raddoppiare il numero di detenuti che lavorano. Lo ha spiegato il capo del Dap Giovanni Russo, intervenendo a una conferenza in Vaticano dove sono rivelate alcune iniziative in sinergia con la Basilica di San Pietro in vista del Giubileo 2025. “Mi sono dato come obiettivo di raddoppiare entro il 2024 il numero dei detenuti che attualmente lavorano”, ha spiegato il capo del Dap che ha parlato di un “orizzonte positivo fondato sulla rinnovata visione che l’amministrazione penitenziaria da mesi ha messo in campo. Anche grazie ad agenzie di work scouting e ad agenzie di volontariato siamo riusciti a fare percepire alla popolazione detenuta che ora ci sono nuove occasioni .
Iniziativa congiunta con il Vaticano
Abbiamo stretto già rapporti convenzionali che ci portano a potere dire che saremo in grado di offrire diverse decine di migliaia di posti di lavoro di formazione e di lavoro”. Dalla collaborazione tra le due realtà è nata l’opportunità di lavoro per un detenuto di Rebibbia che lavora come elettricista per diverse ore al giorno in Vaticano nella Fabbrica di San Pietro. “Mettiamo insieme la missione giubilare con chi è al margine dei margini”, ha osservato Il capo del Dap. Tra le iniziative che vedono coinvolti i detenuti nelle carceri, insieme ai rifugiati, anche la realizzazione dei rosari del mare, in vendita nella Basilica di San Pietro è che vengono realizzati con il legno delle imbarcazioni su cui arrivano i clandestini.
Seconda occasione per i detenuti
”L’arrivo in Vaticano del primo detenuto di Seconda Chance, lo scorso primo settembre è un momento indimenticabile. Il suo sorriso stupefatto mentre correva verso l’ingresso del Sant’Uffizio per arrivare puntuale segna l’avvio di un percorso cominciato un anno e mezzo fa grazie al cardinale Gambetti e alla Fabbrica di San Pietro. Diversi colloqui di selezione sono in corso per altre posizioni presso la Fabbrica. Siamo già tornati a Rebibbia e a Regina Coeli per valutare alcuni candidati”, ha spiegato Flavia Filippi, fondatrice di Seconda Chance, e giornalista di La7, nel corso della conferenza stampa in Vaticano parlando dell’esperimento del detenuto di Rebibbia che per diverse ore al giorno presta lavoro come elettricista in Vaticano presso la Fabbrica di San Pietro.
Molte le adesioni per il progetto
“Il progetto – ha fatto sapere Filippi – si diffonde con una velocità impressionante: inizialmente Seconda Chance puntava solo al reinserimento lavorativo dei detenuti, ma l’Associazione si è presto trasformata in un punto di riferimento per la popolazione carceraria. Al nostro indirizzo (info@secondachance.net) riceviamo continue richieste dai detenuti, dai familiari, dagli avvocati, ma anche da operatori penitenziari che ci chiedono di portare corsi di formazione, di procurare forni per pizza e attrezzi da palestra, di provare a migliorare le infrastrutture sportive, di organizzare eventi sportivi, culturali, musicali. La richiesta primaria però è quella di trovare opportunità per i tanti ristretti per lavorare fuori, dove la carenza di manodopera è cronica in diversi settori”.06