Università Salesiana, decine di contagi tra silenzi e ritardi

Sarebbero decine i contagiati alla Pontificia Università Salesiana di Roma al nuovo salario. Il grande Ateneo e centro di ospitalità per comunità religiose provenienti da tutto il mondo sta purtroppo diventando uno dei cluster più pericolosi nella città. Tra l’altro all’interno di un quartiere molto popolato e quindi con un rischio di diffusione del contagio se possibile ancora più elevato. Le prime avvisaglie che qualcosa non stava andando bene si sono avute qualche giorno fa, quando alcuni ospiti della struttura pontificia hanno accusato malessere. E sintomi purtroppo simili a quelli che normalmente mettono in guardia per il possibile contagio da Covid 19. Va precisato che tutte le attività didattiche dell’Ateneo sono sospese fisicamente dal 5 marzo, e che le lezioni si effettuano esclusivamente da remoto. Tramite zoom o alti sistemi di videoconferenza. Ma all’interno della struttura ad oggi sarebbero ancora ospitate circa 280 persone. Pellegrini e membri di diverse comunità religiose facenti riferimento all’Ordine. In più i Salesiani hanno tenuto il loro meeting internazionale a Torino dal 22 febbraio al 13 marzo. E gente di tutto il mondo si è mossa in lungo e in largo per l’Italia prima che fosse in vigore il lockdown. Sicuramente un bel problema, al quale però occorre subito rispondere con fermezza. E senza indulgenze o reticenze.

https://www.avvenire.it/economia/pagine/casi-di-covid-19-all-universita-pontificia-salesiana

Sarebbero tra i venti e i trenta i contagiati alla Pontificia Università Salesiana. È allarme al nuovo salario

la UPS, Pontificia Università Salesiana ha finalmente diramato uno scarno comunicato. Nel quale il rettore don Mauro Mantovani ha reso noto che sarebbero una ventina i contagiati da Covid 19 all’interno dell’Istituto. Anche se fonti non ufficiali parlano di trenta o quaranta persone. Affronteremo questa vicenda da bravi Cristiani, ha aggiunto don Mantovani. Nello spirito di don Bosco e comportandoci da onesti cittadini. Sicuramente sarà così, e facciamo gli auguri a tutta la comunità salesiana di uscire presto e nel migliore dei modi da questa brutta situazione. Ma non possiamo astenerci dal notare che su questa vicenda forse ci si è mossi troppo tardi. L’Universita’ ha quasi 2 mila studenti, in maggioranza laici, di 93 nazioni diverse. Certo ora sono a casa, ma è chiaro che un luogo così andava attenzionato con la massima cura. All’interno del Campus vivono poi sei comunità religiose. Per un totale di circa 280 persone presenti. Oltre agli addetti ai vari servizi, dalla pulizia alla ristorazione. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di fare tamponi a tappeto a tutti gli ospiti della struttura? Ovviamente prima che qualcuno si sentisse male e che scattasse l’allarme.

Quattro gravi, almeno una ventina gli asintomatici. Dopo i tamponi ecco il dato che fa riflettere 

Si attende per la giornata di lunedì un aggiornamento ufficiale sulla situazione contagio da Covid 19 presso la Pontificia Università Salesiana al nuovo salario di Roma. Intanto la ASL ha preso in carico la struttura e fatto i tamponi a tutti gli ospiti. Che attualmente sarebbero poco meno di trecento. Quattro persone sarebbero gravi, e già trasportate in ospedale. Gli altri secondo quanto riferisce il rettore  al quotidiano L’Avvenire si troverebbero in buona salute e sarebbero tutti asintomatici. Certo adesso la struttura è attenzionata ma purtroppo risiamo alle solite. La vigilanza sui centri di aggregazione di queste dimensioni dovrebbe essere preventiva. E non basta fare i tamponi a tutti quando ormai il danno è irreparabile. Secondo quanto riporta il sito fanpage.it tra l’altro non sarebbe ancora stata data alcuna indicazione cautelativa da parte delle istituzioni sanitarie per limitare il contagio. Lasciando ogni cautela al buon senso. Cosa ancora più inspiegabile considerando che i luoghi di culto sono chiusi ai fedeli da molte settimane. E c’è da chiedersi se gli addetti che per varie ragioni hanno frequentato l’Istituto in questi giorni fossero a conoscenza della situazione. E avessero le protezioni adeguate. Risposte che ora l’Universita’ Salesiana dovrà fornire al più presto. Così come Zingaretti e l’assessore D’Amato dovranno farci capire una volta per tutte a chi si fanno questi benedetti tamponi. Perche’ se aspettiamo che la gente si senta male per fare il test e gli asintomatici girano a migliaia per Roma e per il Lazio, la fase due sarà molto pericolosa. E molto difficile da gestire.

https://roma.fanpage.it/luniversita-pontificia-salesiana-di-roma-e-un-focolaio-di-coronavirus-oltre-30-positivi-4-gravi/