Vaccinazioni ai fragili: bufera sulla Regione Lazio per i criteri di reclutamento

regione zingaretti emette l'ordinanza

Al via, nel Lazio, le vaccinazioni anti-Covid per gli “estremamente fragili”, persone con patologie che le rendono particolarmente a rischio in caso di contagio. Tre le modalità di reclutamento attivate dalla Regione. Attraverso le strutture dove sono in carico per le cure e le terapie, da subito. Attraverso il medico di famiglia, da subito. E attraverso la prenotazione online, attiva da giovedì 4 marzo, che riguarda solo alcuni codici di esenzione per patologia. E in particolare su questo, sui social, nei commenti ai post di Salute Lazio, sono esplose la rabbia e la delusione dei malati di cancro, che si sentono esclusi. Fra i codici per la prenotazione online, non figura infatti lo 048, corrispondente alle patologie oncologiche.

Polemiche per le modalità di reclutamento dlela Regione

“Ma scusate tra i codici di esenzione non ci sono i pazienti oncologici, ma è uno scherzo?”, è il leit motiv degli utenti. “I malati oncologici con esenzione 048 di qualunque età sono esclusi? Vergogna, vi dovete vergognare”, scrive Francesca V. “Fra i codici di esenzione che possono prenotare non sono citati né gli oncologici né i trapiantati. Quindi, se non chiama l’ospedale di riferimento, o il medico di base non ha aderito, dove si potrà fare vaccino?”, chiede Donatella G. “I malati oncologici di ogni età con esenzione 048 non sono contemplati! Non sono considerati estremamente fragili?”, sottolinea Rosa M. “Scusate e per i pazienti oncologici cronicizzati e con mutazione genetica in cura con antitumorale orale con esenzione 048 che categoria è?”, chiede Katia M.

Il mistero del codice dei malati oncologici

E ancora proteste. “La 048 non è tra codici, chissà quando faremo questa vaccinazione: dovrò aspettare per età, e sarà lunga. E le persone malate di Alzheimer, non sono da considerarsi vulnerabili? Anche qui dovrò aspettare per età”, scrive Renny R. “Lodevole iniziativa, peccato però – scrive Antonio G. – che trascuri diverse categorie che avrebbero necessità primaria del vaccino… Non era più semplice prevedere il vaccino per tutti i malati oncologici non guariti, dando ovviamente la precedenza a quelli in trattamento chemioterapico e poi a quelli con neoplasie toraciche? Troppo complicato? Adesso chi doveva avere la precedenza si vede superato da diverse categorie che non hanno patologie….”.

Confusione di informazioni sul sito?

“Dal sito quindi si evince che alcuni codici possono prenotare online la vaccinazione per le persone vulnerabili il 4 marzo. Tutti gli altri pazienti con patologie vulnerabili indicate nelle tabelle ministeriali devono essere prenotati tramite i mmg? Ma non sanno nulla ancora! Non hanno procedure ne indicazioni. Aspettiamo notizie”, rimarcano in molti, lamentando di non aver avuto informazioni e risposte né dai medici di famiglia né dagli ospedali. Eccezion fatta per gli Ifo di Roma, dove la vaccinazione dei pazienti onco-emetologici in trattamento è partita ieri. “Potete darci informazioni più chiare? Perché all’Ifo sono partiti e dagli altri ospedali tutto tace?”, si chiede. “State creando solo confusione, sia per noi pazienti che per i Mmg…”, contesta Emilia L.N.

La replica dell’Unità di crisi della Regione Lazio

Replica subito l’Unità di crisi della Regione Lazio. “Si ribadisce che per i soggetti estremamente vulnerabili che rientrano nella tabella 2 della Circolare del ministero della Salute sono attualmente aperti tre canali di reclutamento, proprio per favorire la presa in carico, per la somministrazione dei vaccini. Il primo canale è presso il centro dove sono in cura, il secondo attraverso il proprio medico di medicina generale (Mmg). E il terzo con prenotazione online a partire dal 4 di marzo per le patologie con codice di esenzione che rientra interamente e unicamente nelle aree di patologie inserite dal ministero della Salute.

“Non c’è nessuna esclusione”

Pertanto non c’è nessuna esclusione, anzi molte strutture hanno già iniziato a vaccinare i loro pazienti onco-ematologici in terapia come riconosciuto anche dalla Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce), che per prima ha posto il tema di vaccinare queste categorie a rischio, che nel Lazio corrispondono a circa 15 mila persone”. Lo comunica l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, in risposta alle segnalazioni dei malati oncologici che, nei commenti ai post sul profilo social dell’assessorato alla Sanità, lamentano di essere fuori dalle prenotazioni online e di non aver ricevuto informazioni dai medici di famiglia e dagli ospedali.