Vaccinazioni in farmacia? Arriva l’ok dei medici, ma bisogna cambiare la legge

Stanno finalmente arrivando i vaccini anti influenzali. Anche nelle farmacie, che sono autorizzate a venderli al dettaglio. Ma poi per provvedere alla iniezione sottocutanea del prezioso siero, il fai da te è rigorosamente vietato. Troppo alto il rischio di qualche inconveniente od errore. O magari di una reazione animala, che in assenza di un medico non si saprebbe probabilmente come affrontare. È questa essenzialmente la ragione che impedisce una più agevole e veloce pratica di vaccinazioni collettive. Adesso che dopo molti ritardi e qualche falsa partenza le dosi stanno arrivando anche nel Lazio. Ma per sveltire le pratiche, forse basterebbe autorizzare a praticare la vaccinazione direttamente le farmacie. Che sono numerosissime a Roma, e su tutto il territorio regionale. Soltanto che a questo proposito, è sorto un altro problema. Infatti esiste un Regio decreto del 1934, formalmente mai abrogato. Che impedisce la presenza di medici in farmacia. Una norma molto vecchia certo. Ma che se non viene tolta di mezzo, costituisce un ostacolo insormontabile.

A questo proposito, lunedì scorso si è tenuto un tavolo operativo alla Regione Lazio. E il Presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Magi si è detto disponibile alla modifica normativa. Per superiori esigenze di salute pubblica. Ma la burocrazia sarà all’altezza della sfida, o ci ritroveremo ancora una volta a parlarne la prossima primavera? Quando purtroppo potrebbe essere troppo tardi.

Un Regio decreto del 1934 impedisce le vaccinazioni in farmacia, può succedere solo in Italia. L‘Ordine dei Medici di Roma favorevole a cambiare subito la legge

Sembra proprio essere la classica questione ‘all’italiana’. Sulla quale sono tutti d’accordo, ma non si riesce mai a decidere. In questo caso la materia del contendere è la possibilità di effettuare vaccinazioni direttamente in farmacia. Non contro il covid, magari. Ma almeno contro le influenze stagionali. Cosa comunque importante, specie in un periodo di pandemia. E vivamente consigliata per i soggetti più fragili, come ad esempio le persone anziane. Prima però mancavano i farmaci. E adesso una legge del 1934 ci costringe comunque a vaccinarci alla presenza di un medico. Quindi, in ospedale o nei poliambulatori pubblici o privati. Nei centri vaccinali delle Asl. Ma niente farmacie.

Una situazione assurda, sulla quale anche il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma si è dichiarato d’accordo ad intervenire. Ma bisogna cambiare la legge. E considerando che siamo in Italia, chissà quanto ci vorrà. Forse si potrebbe utilizzare la corsia preferenziale dello stato di emergenza, magari utilizzando i poteri speciali non soltanto per chiudere prima i locali o impedire le festicciole in casa. In attesa di conoscere se qualcuno interverrà in fretta, 100 medici privati a Roma si sono già messi a disposizione per vaccinare gratuitamente chi lo volesse presso i loro studi. Un bel segnale, ma adesso  serve che la politica faccia il resto.

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