Vaccino, arriva la terza dose. Ma sul green pass al chiuso nei ristoranti è bagarre in Parlamento

Arriva la terza dose del vaccino. Si inizierà già alla fine di settembre per gli immunodepressi e i pazienti oncologici. Poi sarà la volta degli over 80 e via via di tutti gli altri. Con uno schema e una tempistica che abbiamo imparato a conoscere nella scorsa tornata. Così entro dicembre i vaccinati con tre diposi dovrebbero essere circa 4 milioni. Anche se tolte le categorie protette, il governo sta ancora aspettando le indicazioni del Cts e dell’Agenzia europea del farmaco per licenziare un calendario ufficiale. Successivamente, tra gennaio e febbraio dovrebbe essere la volta del personale sanitario e scolastico, e di chi ha fatto tra i primi la vaccinazione. Insomma, sembra che almeno da questo punto di vista il 2022 non sarà molto diverso dal 2021. Sperando ovviamente che la percentuale elevata di popolazione vaccinata scongiuri gli effetti più gravi e letali del virus. E intanto sul green pass obbligatorio al chiuso nei ristoranti esplode la polemica politica.

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Il green pass al chiuso nei ristoranti manda in tilt la maggioranza

Un emendamento che prevedeva di togliere l’obbligo del green pass per chi mangia al chiuso nei ristoranti, ha intanto creato tensioni e malumori nella maggioranza di governo. Il documento era stato presentato da Fratelli d’Italia, che conta una cinquantina di parlamentari in tutto. Ma al voto, il testo ha superato quota 150. Non sufficiente per farlo approvare, e dunque l’obbligo rimane. Ma abbastanza per far irritare PD e M5S.  Che hanno apertamente accusato la Lega (che ha votato massicciamente per la esclusione dell’obbligo) di incoerenza politica. Gli strali sono arrivati direttamente dal segretario del PD Enrico Letta, impegnato nella campagna elettorale a Siena. E a stretto giro è arrivata anche la risposta di Salvini. “Non credo che la tenuta del governo sia a rischio per la questione di come si può andare a mangiare la pizza al ridottante”, ha voluto sdrammatizzare il leader leghista. Ma intanto la questione vaccino rimane centrale. Con Fratelli d’Italia che dall’opposizione prosegue la sua battaglia. Sirene alle quali il Carroccio e parte del M5S non sembrano rimanere del tutto indifferenti.

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