‘Veleni’ in Conclave, bufale sul malore di Parolin per screditarlo. E poi la ‘profezia’: “Fumata bianca il 7 maggio”

Tutto pronto per il Conclave. Anche qualche escamotage. Come il dover combattere contro qualche bugia. Il Conclave entra nella fase più aspra e, oltre a ragionare su come organizzare la vita in Sistina, i porporati combattono anche sul fronte delle fake news. È infatti circolata in Vaticano la notizia di un presunto malore di Pietro Parolin, il cardinale ex Segretario di Stato dato in testa nei sondaggi interni. Si sarebbe sentito male in Aula, soccorso dai medici per una caduta di pressione. Voce subito bollata come falsa dal direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni, e smentita dal cardinale Jorge Carvajal, che ha confermato: «Parolin sta benissimo, come sempre».
Carciofi, minibar svuotati e partite interrotte: i “segreti comici” dei Cardinali prima del Conclave

L’importanza dello “stato di salute” nel segreto delle votazioni
Nel Conclave ogni dettaglio conta, ma lo “stato di salute” pesa doppio: basti ricordare cosa accadde nel 2013 con Papa Francesco, vittima di una voce diffamatoria sul suo polmone unico. Allora, la sua forza e lucidità fecero girare a proprio favore quel pettegolezzo. Oggi il timore di un crollo improvviso sulla votazione solleva ansie e spinge a diffondere dicerie velenose. Dopo la morte prematura di Giovanni Paolo I, un Papa scomparso nel 1978 all’improvviso per un arresto cardiaco, nessuno vuole più sorprese sul terreno sanitario.
Fumata bianca già il 7 maggio? La scommessa del cardinale Filoni
Mentre i tecnici montavano il comignolo sulla Cappella Sistina e le campane di San Pietro facevano le prove, il cardinale Fernando Filoni ha fatto trapelare un’ipotesi ottimista: «La fumata bianca che annuncia il prossimo Papa arriverà il 7 maggio, come da tradizione. Il Collegio consegnerà presto un Pontefice capace di unire la Chiesa». Fiducia e pragmatismo in un solo incoraggiamento, mentre dietro le quinte si studia il profilo del successore: “Non un uomo solo, ma un pastore di comunione”.
Nuova tegola economica: condanna a 4,1 milioni per il palazzo di Londra
Non bastavano i sospetti sul corpo cardinale, ecco volare un’altra mazzata sulle finanze vaticane. Un tribunale di Londra ha condannato il Vaticano a versare a Raffaele Mincione 4,1 milioni di euro per la gestione dell’immobile di Sloane Avenue nel 2018, quando l’allora Sostituto Becciu non era più in carica. Pagamento immediato entro fine mese e ulteriori versamenti successivi sono già sanciti: “Finalmente un giudizio indipendente”, ha commentato il finanziere italo‑britannico.
Tra rivalità e responsabilità: cosa cercano i cardinali
Tra i corridoi riservati e gli incontri privati tra porporati, affiorano vecchie rivalità e nuovi calcoli. Da un lato la volontà di garantire unità e continuità all’eredità di Francesco, dall’altro il timore che la posta in gioco – spirituale, politica e persino economica – sia troppo alta per un papabile qualunque. Ecco perché il finto malore di Parolin non è una semplice diceria: è la prova che, anche in Vaticano, la lotta per il trono di Pietro si gioca a colpi di pettegolezzo e dossier.
In attesa del fumo bianco, la Chiesa cattolica affronta sfide interne e scandali appena sussurrati, mentre il mondo osserva. Tra segretezza e trasparenza, il prossimo Papa dovrà saper navigare tra cerimonie antiche e conti moderni: un compito che richiede più di un’anima pura, ma un autentico leader globale.