Velletri, alta tensione nella casa circondariale: detenuti protestano e rompono telecamere

carcere di velletri (2)

Ancora tensione in carcere a Velletri dove nelle ultime ore, presso il Reparto D dell’Istituto, alcuni detenuti si sono rifiutati di rientrare nelle celle, arrivando a distruggere alcune delle telecamere in uso. Al momento, operativa la polizia penitenziaria, supportata di rinforzo anche da un presidio di carabinieri e polizia di Stato, pronti ad intervenire in caso di necessità.

Garantire sicurezza pubblica

“Momenti come questi sono la piena dimostrazione della professionalità e delle capacità dei poliziotti penitenziari che pur nella limitatezza delle risorse a disposizione, si spende con incrollabile buona volontà per garantire la sicurezza pubblica, assicurando l’ordine all’interno delle carceri” denuncia Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Analoga violenta protesta ha coinvolto centinaia di detenuti a Rieti

E’ allarmante – commenta Capece segretario generale del SAPPE – anche perché qualche giorno fa un’analoga violenta protesta ha coinvolto centinaia di detenuti a Rieti e, nelle scorse settimane, altri poliziotti hanno subìto aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno. Stiamo vivendo un’estate di fuoco nelle carceri e servono immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi: espulsioni detenuti stranieri, invio tossicodipendenti in Comunità di recupero e psichiatrici nelle Rems o strutture analoghe. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?

Serve una riforma strutturale del sistema

“Non è più rinviabile – conclude il leader del SAPPE – una riforma strutturale del sistema, anche ipotizzando eventualmente di ridurre il numero di reati per cui sia previsto il carcere e, conseguentemente, implementare delle pene alternative alla detenzione ed avviare una efficace struttura che consenta la loro gestione sul territorio. Senza però dimenticare di dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.