“Vendo biglietti di Vasco Rossi, Taylor Swift e Coldplay”: si faceva pagare anche 800 euro e poi spariva

Roma, da sinistra, il concerto di Vasco, Taylor Swift e Coldplay

Contenuti dell'articolo

Un cinquantenne romano è indagato per una serie di raggiri che hanno colpito decine di appassionati di musica. Si presentava come addetto ai lavori, capace di ottenere biglietti introvabili per i concerti più esclusivi, da Vasco Rossi a Taylor Swift, passando per i Coldplay. Le vittime pagavano cifre elevate, anche fino a 800 euro, per ticket e pacchetti speciali. Poi, una volta incassato, il venditore spariva.

Il falso insider dello spettacolo

La vicenda, resa nota da Il Messaggero, emerge dall’inchiesta della Procura di Roma. Il primo contatto avveniva quasi sempre su Facebook, dove l’indagato figurava come venditore affidabile in gruppi di fan italiani e stranieri.

Dichiarava di lavorare in televisione e di avere accesso a canali privilegiati per acquistare biglietti di eventi sold-out. Le sue proposte arrivavano all’ultimo minuto, con prezzi apparentemente convenienti rispetto al mercato secondario. Dietro la facciata, però, si celava una truffa ben strutturata.

Pacchetti esclusivi e prezzi da capogiro

Il cinquantenne non si limitava a vendere biglietti. Offriva pacchetti completi: pernottamenti in strutture convenzionate, visite al backstage, servizi “meet and greet” e accoglienza personalizzata in aeroporto o in stazione.

Per Vasco Rossi, una vittima ha pagato 160 euro per due biglietti. Per Ultimo, una donna ha versato 320 euro per i posti più 200 euro per alloggio e backstage. Per Taylor Swift, una giovane ha speso oltre 1.100 euro tra biglietti e servizi. Per i Coldplay, alcuni fan hanno pagato fino a 800 euro, convinti di vivere un’esperienza unica.

La tecnica della pressione psicologica

Per convincere le vittime, l’indagato sosteneva che altri fossero pronti ad acquistare lo stesso biglietto. Un metodo per indurre decisioni immediate, senza possibilità di verifiche.

Utilizzava spesso nomi falsi e profili social differenti per non farsi rintracciare. La strategia era sempre identica: creare urgenza, promettere esclusività e ottenere il pagamento senza esitazioni.

L’epilogo sempre uguale

Dopo l’acquisto, il copione era invariabile. L’uomo rassicurava sull’imminente spedizione dei biglietti. Poi arrivavano scuse per ritardi e imprevisti. Infine, con l’avvicinarsi del concerto, il silenzio totale. Telefono spento, messaggi ignorati e sparizione dai social.

Nell’ultimo filone d’indagine sono dodici le persone raggirate. In un procedimento precedente, le vittime erano state una decina.

L’accusa e le prossime mosse della giustizia

Il pubblico ministero Stefano Pizza ha notificato all’indagato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per truffa. Se le accuse saranno confermate, l’uomo rischia di finire a processo per entrambe le vicende.

Il danno complessivo, tra biglietti e pacchetti fantasma, ammonta a diverse migliaia di euro. Il caso rappresenta un nuovo campanello d’allarme per chi acquista ticket online, soprattutto per eventi già esauriti.