Vergogna capitale, la Raggi sfratta una casa famiglia (video)

Questa volta l’amministrazione capitolina sembra averla fatta davvero grossa. Una vera vergogna, almeno stando alla denuncia postata su Facebook dal direttore del quotidiano sovranista L’Unico Riccardo Corsetto. Perchè a fine marzo sarebbe arrivato direttamente dal Campidoglio l’ordine di sfratto addirittura contro una casa famiglia. Si tratta della struttura realizzata in un’ala della ex scuola abbandonata in via Longhena, una traversa di via della Pisana in dodicesimo municipio. Che attualmente accoglie una ventina di persone, tutte con problemi legati all’autismo. Il progetto parte dal lontano 1995, quando un gruppo di famiglie con figli autistici avevano presentato un progetto al comune di Roma. Per rimettere a nuovo un’ala di quella scuola di periferia abbandonata e destinarla ad ospitare i propri figli. Con problemi più o meno gravi di disabilità. L’amministrazione dell’epoca era stata sensibile, concedendo gli spazi all’associazione ARPA che si era presa il carico di realizzare in pratica questo piccolo sogno. Raccogliendo capitali pubblici e privati, e avvalendosi anche dei risparmi dei genitori dei ragazzi autistici. Così nella struttura sono stati realizzati venti camere da letto e venti bagni, oltre a due cucine sale da pranzo e soggiorni. Con tanto di biancheria, mobilio ed arredi.

Finalmente nel 2014 il Campidoglio autorizzava l’associazione ARPA ad aprire e mettere in funzione le due case famiglia. Incluse nell’elenco delle strutture abilitate della Regione Lazio. Ma ora ecco la doccia fredda. Sfratto esecutivo per morosità e tanti saluti.

Riccardo Corsetto (Lega), lo sfratto della casa famiglia per autistici è una vergogna, siete incapaci e insensibili. Tra un anno sarete giudicati dai cittadini

Siete incapaci e insensibili, tra un anno sarete giudicati dai cittadini. Questa la denuncia dell’esponente della Lega e direttore del quotidiano online L’Unico Riccardo Corsetto. Che in un video messaggio su Facebook accusa apertamente la Raggi e la presidente del Municipio 12 Silvia Crescimanno di aver sfrattato da una casa famiglia di via della Pisana una ventina di malati autistici. Compresa una donna di 56 anni ridotta su una sedia a rotelle. Copritevi di un manto di vergogna, attacca Corsetto. Tra un anno la gente vi manderà a casa. E sono gli stessi genitori degli ospiti della struttura a spiegare cosa sia l’ARPA. E cosa sia successo tra l’associazione e il comune di Roma per arrivare fino a questo punto. Ci è arrivata improvvisamente una lettera di sfratto dal comune e dal municipio, perché non avremmo rispettato alcune clausole del contratto. Con ordine di esecuzione forzosa se necessario. Con l’ausilio della Polizia giudiziaria. Ora come faremo, proseguono i genitori. Siamo disperati, in questa struttura abbiamo investito tanto. Tempo, amore e risparmi. E ci ritroviamo al punto di partenza.

https://www.lunico.eu/la-raggi-sfratta-20-autistici-da-casa-famiglia-de-la-pisana/

Sfratto per morosità contro la casa famiglia per disabili autistici di via Longoni. Ma per i genitori è il comune di Roma che non ha mai risposto

Lo sfratto per morosità contro l’associazione ARPA che gestisce la casa famiglia di via Longoni alla Pisana è arrivato a fine marzo. In piena emergenza covid, come un fulmine a ciel sereno. La ex scuola in disuso oggi ristrutturata a spese dei genitori e dell’associazione ospita circa 20 pazienti autistici. I figli che queste famiglie non hanno voluto abbandonare. E che ora si ritroveranno in mezzo a una strada. Una vicenda assurda, che nasce da una presunta morosità sui canoni di affitto della stessa ARPA a danno del Campidoglio. Ma in realtà sarebbe stato il comune a non rispondere, come spiegano alcuni genitori. Con i figli ospiti della struttura, La convenzione prevedeva che avremmo dovuto sottrarre le spese anticipate per la ristrutturazione dell’edificio ai canoni di affitto. Abbiamo sollecitato tante volte il comune a fare i conti e a sedersi a un tavolo con noi, ma non abbiamo mai ricevuto risposte. Fino ad arrivare allo sfratto. Dobbiamo andarcene lasciando qui tutto quello che è nostro e venire cacciati in questo modo?

Ora tutta la vicenda si è spostata in sede giudiziaria, perché l’ARPA ha impugnato lo sfratto al TAR del Lazio chiedendo la sospensiva. Richiesta che in prima istanza è stata rigettata, per cui sarebbe pronto il ricorso al Consiglio di Stato. Ma prima di far parlare le carte bollate, forse basterebbe ancora un briciolo di buon senso e di umanità per dare un lieto fine a questa triste vicenda.

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