Vergognoso Blanco a Sanremo, il pesante sospetto: “Fategli il test anti-droga”

“Che schifo lo spettacolo di Blanco stanotte al Festival di Sanremo. Mi auguro che chi lo ha fatto salire su quel palco chieda scusa a tutti gli italiani, dopo avergli fatto fare un esame tossicologico. Ottimo spot: antimodello per i giovani”. Così Matteo Bassetit, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commenta su Facebook l’esibizione di Blanco che si è infuriato per problemi tecnici mentre cantava e ha distrutto le rose sul palco dell’Ariston.

“Nessuno tocchi i fiori di Sanremo!” Inizia così il post del presidente della Liguria Giovanni Toti su Facebook, dedicato al cantante Blanco. “Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l’intenso lavoro dei nostri floricoltori – spiega il governatore – Per questo ti voglio invitare personalmente a visitare le nostre serre per vedere con i tuoi occhi lo straordinario impegno e l’eccellenza dei professionisti che portano avanti una tradizione che è diventata patrimonio internazionale e fa parte del Dna della Liguria e di Sanremo, proprio come il Festival. È il migliore esempio che puoi dare a tutti i ragazzi che ti seguono e amano la tua musica. Alla tua età a volte si fanno degli sbagli ma si può sempre recuperare e anche dagli errori… può nascere un fiore!”

Per Antonio Marziale, Garante l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che da presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, è stato tra gli estensori del vigente Codice Tv e Minori “non si può accettare che nello stesso luogo in cui è stato eseguito l’inno nazionale alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sera in cui Roberto Benigni ha decantato le virtù della Costituzione, irrompa la maleducazione e venga risolta con un sermone paterno dal presentatore, nonché direttore artistico della kermesse, Amadeus. Sanremo non è un confessionale dove rimettere i peccati, ne tantomeno è un ambiente psicopedagogico dove somministrare cure.