Via Cassia, sgominata banda di sudamericani spacciatori grazie a un morto

Operazione degli agenti del commissariato Flaminio Nuovo, con l’ausilio degli agenti del XV Distretto Ponte Milvio e personale della Squadra Mobile di Viterbo. Alle prime ore di stamane hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica capitolina, nei confronti di 9 persone. Dei 9 indagati 2 sono stati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Essi sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack. L’indagine, convenzionalmente denominata “Tabla Rasa”, trae origine dal rinvenimento il 14 aprile scorso, nei pressi di via dei Due Ponti, del corpo senza vita di un uomo precipitato da un muro di recinzione li ubicato.
Le indagini sullo spaccio di cocaina iniziate da un morto
Le immediate indagini svolte e poi rafforzate dalle dichiarazioni rese da soggetti vicini al defunto hanno portato alla convinzione che lo stesso si fosse recato in quei luoghi alla ricerca di sostanza stupefacente del tipo crack. Da acquistare da un pusher soprannominato “Kike” da cui era solito rifornirsi. Le successive attività svolte dalla Polizia hanno consentito di confermare la presenza di una base logistica di spaccio di sostanze stupefacenti all’esterno dello stabile di via dei Due Ponti. Ossia nel quartiere popolare comprendente l’area di largo Sperlonga/ Due Ponti, strutturata in modo tale da contrastare l’eventuale azione delle Forze dell’Ordine. In particolare alcuni cittadini sudamericani, raggiunti sia a piedi che a bordo di veicoli dai clienti, consegnavano a quest’ultimi la quantità di droga pattuita e la relativa somma di denaro.

Spaccio di cocaina e crack h24
Nella maggior parte dei casi i clienti, dopo il pagamento, attendevano il tempo necessario affinché i pusher si recassero sotto il porticato dello stabile per prelevare lo stupefacente occultato. Tale modalità consentiva al pusher di turno di essere difficilmente identificabile. Infatti, in occasione di un controllo, sarebbe stata trovata solamente in possesso di una modica somma di stupefacente e/o denaro. Per rendere più agevole la vendita delle sostanze, alcune vedette monitoravano l’intera area, per avvisare i complici di un eventuale intervento delle Forze dell’Ordine. Grazie all’utilizzo di tecniche ambientali, e a un sistema di video sorveglianza a distanza, si è potuto documentare la presenza di una piazza di spaccio. Lì i sudamericani rifornivano, h24, numerosi acquirenti cedendo dosi di droga preconfezionate.
Individuati anche i canali di approvvigionamento della cocaina
Ampiamente dimostrata la sussistenza, a partire da aprile 2021, di una efficientissima e articolata struttura per la vendita dello stupefacente a numerosi assuntori. Altresì, l’attività di indagine ha permesso di individuare i canali di approvvigionamento dello stupefacente. Riconducibili a un altro gruppo criminale, già identificato. La complessa attività ha condotto all’emissione di una misura cautelare nei confronti di 9 soggetti. L’intera indagine ha portato anche all’arresto di 2 soggetti in flagranza di reato. 5 persone sono state denunciate in stato di libertà. Segnalati amministrativamente 11 soggetti alla Prefettura per uso personale di sostanza stupefacente. Sequestrati infine numerosi involucri di stupefacente del tipo cocaina e crack.