“Via Rasella, 80 anni di menzogne”: ripubblicato il libro di Pierangelo Maurizio sull’attentato partigiano

via rasella

“Via Rasella, 80 anni di menzogne” (Maurizio Editore) è il libro del giornalista Pierangelo Maurizio che sarà presentato lunedì 20 novembre, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano). All’incontro, oltre all’autore, interverranno il giornalista e scrittore Carlo Romeo e il docente di Scienze politiche alla John Cabot University, Professor Federico Argentieri. Modera l’avvocato Andrea Cavalieri. Si tratta della nuova edizione del libro di Pierangelo Maurizio che, da quasi trent’anni, solleva interrogativi e ha portato alla luce fatti sconosciuti di una delle azioni più eclatanti e discusse della Resistenza e dell’occupazione nazista della Capitale.

Da trent’anni l’autore chiede di fare luce sulla strage

Uscito per la prima volta nel 1996, il libro è incentrato sui fatti e sui misteri dell’azione più famosa della Resistenza. Se per mezzo secolo  nascosta la morte del tredicenne Piero Zuccheretti, falciato dall’attentato compiuto dai Gap a Roma il 23 marzo 1944, oggi non è facile trovare il luogo dove riposa il bambino di Via Rasella. Con lui morì anche un capo partigiano di Bandiera Rossa, Antonio Chiaretti.

L’assassinio del 13enne Zuccheretti tenuto nascosto per decenni

In “Via Rasella, 80 anni di menzogne” nuovi retroscena, approfondimenti, nuovi documenti. Alla luce delle 291 schede del professor Attilio Ascarelli, incaricato della riesumazione dei martiri alle Fosse Ardeatine, rimaste segrete per oltre 70 anni, viene ripercorso lo scontro durissimo tra il Pci e i gruppi di Bandiera Rossa, sterminati nella rappresaglia nazista con il Fronte militare del colonnello Montezemolo, il Partito d’Azione e altre formazioni minori. Il volume contiene documenti e fotografie dei sopravvissuti del battaglione Bozen con i loro racconti, e la testimonianza dell’ultimo superstite della Banda Koch. In particolare, faranno discutere le carte inedite sulle presunte collusioni tra il Partito comunista e gli apparati di sicurezza fascisti o ex fascisti.