Vigilia e Natale in casa: tre italiani su quattro a tavola tra parenti, spesa in calo e dolci sempre più cari

Pranzo di Natale

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Natale con i tuoi. A casa. La Vigilia e il pranzo del 25 dicembre si passano a casa, tra parenti e tradizioni consolidate, con una spesa più misurata e qualche rinuncia mirata. I numeri lo dicono chiaramente: tre italiani su quattro festeggeranno tra le mura domestiche e il budget, pur restando importante, segna un passo indietro. A fotografare il quadro è Confesercenti, sulla base del consueto sondaggio Ipsos sui consumi alimentari e nei pubblici esercizi. Il risultato è un Natale meno scintillante, ma ancora molto importante nella vita delle famiglie.

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Natale in casa e spesa in lieve calo

Per cena della Vigilia e pranzo di Natale, la spesa complessiva stimata raggiunge i 3,3 miliardi di euro, circa il 5% in meno rispetto allo scorso anno. Il Natale si conferma così un rito domestico: il 72% degli italiani lo passerà a casa propria o da parenti. La Vigilia resta il momento più “carico”, anche dal punto di vista economico. Chi organizza la cena del 24 dicembre mette in conto una spesa media di 62,02 euro a persona, in calo rispetto ai 66,31 euro del 2024. Il pranzo del 25 dicembre si ferma invece a 57,42 euro a persona. In entrambi i casi, oltre un consumatore su tre prova a non superare i 30 euro a persona.

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Aumenti e potere d’acquisto assottigliato in 10 anni

Nel complesso, tra Vigilia e Natale, la spesa media si attesta intorno ai 119 euro a persona, poco più del 5% in meno rispetto al 2024. Una riduzione che racconta una prudenza crescente, figlia dell’erosione del potere d’acquisto. Il confronto nel tempo è impietoso. Nel 2015 la spesa complessiva per le feste era di circa 99 euro. Oggi si spende di più, ma a prezzi costanti quei 119 euro equivalgono a poco meno di 79 euro. In pratica, con quei soldi si acquistano meno prodotti. In dieci anni, con un’inflazione alimentare che sfiora il 34%, l’aumento dei prezzi si è mangiato una fetta consistente del Natale.

Panettone e pandoro: prezzi aumentati fino al 100%

A pesare sul carrello sono soprattutto i dolci simbolo delle feste. Il panettone industriale ha visto aumenti costanti, con un’accelerazione tra il 2021 e il 2025: in alcuni casi i prezzi sono quasi raddoppiati in un solo anno. Oggi, nei supermercati, il prezzo medio si aggira intorno agli 8,5 euro al chilo, con marchi noti che oscillano tra 6,5 e 7 euro. Per il panettone artigianale, il discorso cambia. In percentuale gli aumenti sono minori, ma pesano di più sul portafoglio visto il maggiore costo di base. In molte pasticcerie si superano i 40 euro al chilo, con aumenti che in alcune regioni arrivano fino al 40% rispetto agli anni precedenti.

Anche il pandoro non è stato risparmiato. Dal 2015 a oggi, i rincari sono evidenti, con un +42% dal 2021 e punte che, in alcuni casi, sfiorano il 100% rispetto al periodo pre-pandemia. Oggi il prezzo medio di un pandoro industriale si aggira intorno ai 13 euro al chilo, mentre le versioni artigianali superano facilmente i 20 euro.

Anche per il torrone, altro protagonista delle feste, i rincari sono stati progressivi. Dal 2015 al Natale 2025 i prezzi sono saliti in modo significativo, spinti dall’aumento delle materie prime come cacao e frutta secca. Secondo le stime, l’incremento complessivo arriva fino all’89% rispetto ai livelli pre-inflazione, con ulteriori rialzi registrati tra il 2024 e il 2025.

Il menù resta tradizionale, cambia il modo di scegliere

Nonostante tutto, il menù di Natale resta ancorato alla tradizione, soprattutto quella regionale. La Vigilia continua a essere dominata dal pesce, mentre il pranzo del 25 dicembre ruota attorno alle carni, declinate secondo le ricette locali. Anche sui dolci, accanto a panettonepandoro e torrone, resistono le specialità del territorio.

La differenza è tutta nel modo di scegliere: meno sprechi, più attenzione ai prezzi, ma senza rinunciare al valore simbolico del cibo. Perché, anche con il carrello più leggero, il Natale degli italiani resta soprattutto una questione di casa, tavola e identità.