Violante: “Meloni estranea al fascismo, costruirà un serio partito conservatore”. E la Cnn promuove Giorgia

luciano violante

Nel giorno in cui la prestigiosa Cnn americana fa i complimenti a Giorgia Meloni, interviene anche Luciano Violante. Per la Cnn ”il primo ministro italiano fermerà i barconi o saranno loro a fermare lei?”. E’ questo il titolo di un’analisi condotta dalla Cnn sui ”primi cento giorni” del governo Meloni che ”sono considerati un successo”. Un mandato durante il quale ha dimostrato di ”non essere neanche lontanamente di estrema destra come alcuni avevano temuto” e di essere ”un politico bilingue a suo agio tra i leader mondiali”. La Cnn scrive che Giorgia Meloni ”è riuscita a tenere a bada gli astuti partner della coalizione Matteo Salvini e Silvio Berlusconi nonostante le divergenze sulla guerra in Ucraina” e ha ”superato diverse tempeste”, come la rinnovata amicizia tra il leader di Forza Italia e il presidente russo Vladimir Putin”.

Violante: ma Meloni è estranea al fascismo

Secondo Luciano Violante in un’intervista al Corriere della Sera, “nel Dopoguerra tutti i leader politici, compreso Almirante, si impegnarono positivamente per costruire un nuovo rapporto tra lo Stato e masse popolari che non avevano mai conosciuto la democrazia. Giorgia Meloni è estranea al fascismo; sta lavorando per costruire un partito conservatore italiano. Non sarà mai il mio partito, ma spero che ci riesca. Supererà le nostalgie retrograde esistenti a destra, e a sinistra, spero, ci si dovrà decidere a costruire un grande partito riformatore. Deve tenere unito il proprio elettorato, allontanare gli estremisti e costruire un futuro privo di nostalgie, di razzismi, di ignoranze. È un compito difficile, ma esistono le condizioni soggettive e oggettive perché il progetto riesca”.

Parlare sempre di fascismo alimenta solo un conflitto ideologico

“Credo – aggiunge Violante – che solo pochi patetici nostalgici vogliano difendere il fascismo. Credo che quella pagina sia chiusa definitivamente. Sono i comportamenti inadeguati di poche persone, con responsabilità istituzionali, che danneggiano la credibilità dell’Italia e vengono utilizzate dai nostri competitori sulla scena internazionale. Dovrebbero rendersene conto”. “Il problema italiano sta oggi nei rigurgiti di razzismo, antisemitismo, di violenza sui più deboli. Bisogna combattere questi sentimenti chiamandoli con il proprio nome. Parlare di fascismo – conclude Violante – non è sbagliato, ma alimenta un conflitto puramente ideologico che ci allontana dai fatti e non ci permette di contrastare efficacemente queste degenerazioni”.