Violenze domestiche: uno faceva mendicare la madre, l’altro pestava moglie e figli

Per anni ha dovuto subire le violenze domestiche del figlio che viveva con lei che l’ha anche costretta a chiedere l’elemosina fuori da un centro commerciale di Roma Fiumicino. La donna stanca di insulti, schiaffi, pugni e richieste di denaro, si è rivolta alla Polizia. I poliziotti hanno registrato in pochissimo tempo vari episodi di violenza e le vessazioni continue a cui la donna era costretta. E’ stato inoltre accertato che da circa tre anni la vittima era, di fatto, costretta ad andare in un grande centro commerciale di zona. Lì doveva chiedere l’elemosina davanti ad alcuni negozi. Il Tribunale ha emesso un’ordinanza con la quale si impone al ragazzo di lasciare immediatamente l’abitazione familiare. Di non avvicinarvisi per alcun motivo ed inoltre gli e’ stato espressamente comunicato che, in caso di trasgressione, si procedera’ con l’emissione di una misura piu’ pesante, la custodia cautelare in carcere.

Violenze domestiche anche a Torre Maura

Ancora violenze domestiche. Un’altra brutta avventura per una famiglia romana. Stavola i fatti sono avvenuti nella zona di Torre Maura, periferia est della Capitale. Il capofamiglia è un romano di 47 anni. È già conosciuto alle forze dell’ordine. Dopo essersi allontanato dalla casa per oltre un mese per questioni sentimentali, ha deciso di farvi rientro. Il tutto senza il consenso della moglie e dei suoi figli di 17 e 20 anni.

Dopo una violenta discussione, l’uomo ha pensato bene di sfondare a calci la porta d’ingresso e di afferrare due coltelli in cucina, con cui ha iniziato ad inveire e minacciare i suoi familiari.

Le vittime sono riuscite ad allontanarsi dalle grinfie dell’uomo e a contattare il 112. Quando i carabinieri sono intervenuti, l’uomo ha accusato un malore, motivo per cui e’ stato trasportato, tramite 118, all’ospedale Sandro Pertini, dove e’ stato piantonato fino alla dimissione, avvenuta senza prognosi. In arresto per maltrattamenti in famiglia, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, e’ stato successivamente portato nel carcere di Rebibbia.