“Violenze e umiliazioni nella ginnastica ritmica”. L’ira di Jury Chechi: “La Federazione non può cadere dal pero”


Le violenze psicologiche sulle ex Farfalle della nazionale di ginnastica ritmica finiscono nel mirino della procura, due giovani atlete hanno affidato la loro testimonianza ai pm di Brescia. Una storia, la loro, che ricalca quella raccontata a Repubblica da Nina Corradini e Anna Basta, ex ginnaste che su queste pagine hanno messo in fila umiliazioni, pressioni e insulti subiti durante gli anni da azzurre all’Accademia di Desio, nella struttura guidata dall’allenatrice Emanuela Maccarani assieme alle assistenti Olga Tishina e Camilla Patriarca.

“Violenze e umiliazioni per non farci mangiare”

Nessuna delle due ginnaste per ora ha fatto nomi. Ma il dito è chiaramente puntato verso la stessa figura: «Soltanto una, dopo averci pesato ogni giorno in mutande davanti a tutte, ci umiliava e gridava se avevamo un etto in più rispetto al suo standard ». Le rivelazioni di Anna e Nina hanno scosso il mondo della ginnastica. «Domenica c’era il campionato italiano di categoria, la gara di più alto livello, ma nessuno parlava d’altro che di questa storia», racconta un’istruttrice romana. Le terribili esperienze venute alla luce negli ultimi giorni, dinamiche in passato mai svelate completamente, fanno riflettere tutti. Il pensiero corre immediatamente al doppio misterioso ritiro di Alice Taglietti (classe 2007) ed Emma Bressanelli (2009), due tra le atlete italiane più promettenti. Entrambe tesserate con l’Auxilium e allenate alla Nemesi (Lombardia) dalla stessa istruttrice, hanno deciso di non entrare più in palestra.

Il campione olimpico ChechI: “Dopo le denunce nella ginnastica ritmica qualcuno deve pagare”

La durezza della nota della Federginnastica fa comprendere la gravità della situazione: «Lo sport è rispetto della persona. Non tolleriamo abusi. Abbiamo informato la procura Federale e il safeguarding officer per accertamenti».

Una nota che non convince il campione olimpico nonché leggenda della ginnastica, Juri Chechi:  «La Federazione non può cadere dal pero – dice a Repubblica – è ovvio che nel comunicato non potevano scrivere altrimenti, ma mi dispiace che venga scaricata ogni responsabilità. Sono denunce gravi quelle di Nina e Anna. Deve esserci davvero la volontà per risolvere un problema emerso anche in passato in questo mondo. Non bisogna generalizzare, ma ci sono delle figure che vanno cambiate». Infine, l’appello del Signore degli Anelli:  «Il mondo della ginnastica non è solo questo che è stato denunciato. C’è molto di buono, anzi, quasi il 99% è la parte positiva. Però anche quell’1% è rappresentato da giovani ragazze e non va bene. Chi non ha tutelato queste adolescenti deve prendersi le proprie responsabilità».