Violenze su minori nella sede della Onlus: chi è Alessandro Angeli, accusato di orge con ragazzini

Per il pm Antonio Verdi sono almeno quattro le giovani vittime di violenza sessuale da parte di Alessandro Angeli, 45 anni, insospettabile fondatore della Onlus l’Associazione Iqbal Masih, associazione che era un punto di riferimento della Regione Lazio di Zingaretti e del X Municipio guidato dal centrosinistra. Un vero e proprio shock, se fossero confermate le accuse e le prove raccolte.
Angeli, considerato da anni uno specchiato educatore, tanto da ricevere in custodia la villa confiscata alla Banda della Magliana ad Ardea, secondo le carte processuali sarebbe invece un orco che abusava dei ragazzini in vere e proprie orge, facendo credere ai bambini che gli abusi fossero in realtà dei giochi.

L’associazione di volontariato è stata intitolata da Angeli a “Iqbal Masih”, in omaggio a un bambino operaio pakistano, simbolo della lotta contro il lavoro minorile. L’insospettabile educatore aveva ricevuto dalla protezione civile e i locali di via Taurianova, nel quartiere Appio Tuscolano. In passato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella era stato presente alle iniziative della Onlus, complimentadosi con lo stesso Angeli per l’opera meritoria per i bambini.
Invece, se fosse confermata la ricostruzione della Procura di Roma, l’indagato ha invece plagiato alcuni ragazzi (almeno quattro), approfittando del suo ruolo e dell’influenza che esercitava su di loro. Tanto che le presunte vittime non avevano preso coscienza del fatto che le orge, alle quali partecipavano con l’educatore, non fossero abusi.
Tra loro c’è anche una ragazzina, che almeno in un’occasione avrebbe preso parte ai rapporti sessuali di gruppo. Mentre è al vaglio della procura pure la posizione dell’assistente di Angeli che, sembra, fosse a conoscenza di quanto avveniva sia al centro di via Taurianova, sia durante i campi estivi con i ragazzi.
Lo stesso Alessandro Angeli, se fossero vere le accuse, avrebbe consumato rapporti sessuali con i giovani che si affidavano a lui anche nella sua abitazione a Marino. «Mi ha aiutato a superare i miei problemi sessuali. Non mi ha mai costretto a fare nulla», ha detto uno dei ragazzi ascoltato dal pm, che ha delegato alla polizia, alle indagini svolte in tempi record per impedire la reiterazione dei reati.