Viterbo, albanesi organizzano una violenta spedizione punitiva in stile “Gomorra”. Due arresti

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“Quello che si potrebbe definire un vero e proprio gruppo criminale che ha organizzato l’azione con perizia quasi degna di un dispositivo militare”. Così i Carabinieri di Viterbo descrivono quanto accaduto poche settimane fa in un piccolo centro cittadino dell’area sud della provincia di Viterbo ad opera di tre albanesi, già noti alla giustizia ed ai militari dell’Arma, residenti nel Viterbese.

La vittima degli albanesi è un nigeriano

La vittima, anch’egli straniero, nigeriano, era colpevole, agli occhi degli aggressori, di avere avuto l’ardire di chiedere il pagamento di un pregresso debito, che ammontava a poche decine di euro, che uno dei tre avrebbe maturato nei confronti del malcapitato. Attirando, così, l’uomo in quella che si sarebbe rivelata una vera e propria trappola, un’azione definita dagli investigatori stile “Gomorra”, uno degli aggressori gli ha dato appuntamento in una zona isolata ai margini della piccola località, curandosi ovviamente che non fosse sorvegliata da telecamere ed al riparo da occhi indiscreti.

Brutale pestaggio da parte degli albanesi

Il gruppo di picchiatori è giunto sul luogo con due auto e, senza nemmeno dargli il tempo di riflettere, ha scaricato tutta la sua violenza sul malcapitato. Il quale, raggiunto dai colpi inferti con bastoni e armi da taglio e sotto la minaccia di una pistola a tratti usata come oggetto contundente, non ha potuto fare altro che soccombere. “Graziato” solo dalla volontà degli assalitori che, probabilmente, volevano che il loro “messaggio” rimanesse ben impresso nel destinatario per il futuro. A completamento dell’azione criminale, i tre hanno quindi deciso di distruggere letteralmente l’auto della loro vittima a sprangate mentre il giovane nigeriano era ormai impotente a terra. Solo quando ha avuto la certezza che i propri aggressori fossero ormai andati via ha avuto solo la forza di chiamare i soccorsi.

Trovata anche droga in casa di uno degli albanesi

Le indagini della Procura di Viterbo non hanno lasciato scampo agli assalitori, attorno ai quali è stato chiuso il cerchio. Il Gip del Tribunale di Viterbo stabiliva la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di due dei componenti della spedizione punitiva. Mentre un terzo è comunque indagato nell’ambito dello stesso procedimento penale. Nelle prime ore della mattina di ieri, quindi, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Viterbo hanno dato esecuzione all’ordinanza che dispone la misura cautelare. A ulteriore dimostrazione dello spessore criminale, a casa di uno degli albanesi arrestati trovato dagli investigatori circa mezzo chilo di hashish opportunamente suddiviso in dosi, e un ingente quantitativo di denaro contante.