Viterbo, il Covid cancella persino la spettacolare Macchina di Santa Rosa (video)

macchina di santa rosa (2)

Il Covid sconfigge anche la tradizione più sacra di Viterbo: la Macchina di Santa Rosa, patrona di Viterbo. Ogni 3 settembre, da diversi secoli, la gigantesca macchina va in processione da cento facchini per il centro città. Ma non quest’anno. Troppi contagi, è stato annullato il montaggio della macchina di Santa Rosa. Lo ha annunciato su Facebook il sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Area. “Con l’attuale incremento dei contagi nel Lazio e nella nostra città – scrive – non potevamo mettere a rischio la salute dei viterbesi”. Il trasporto per le vie della capitale della Tuscia è lungo all’incirca un chilometro. Rievoca la traslazione di Santa Rosa a Viterbo nel 1258, ordinata dal papa Alessandro IV.

La Macchina di Santa Rosa quest’anno non sfilerà

Quest’anno, per le esigenze imposte dall’emergenza covid, a Viterbo non si terranno, come è tradizione antica, le manifestazioni legate alla Festa di Santa Rosa, tra cui la processione e il trasporto della celebre ”Macchina di Santa Rosa”, evento unico al mondo riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Il Festival Quartieri dell’Arte ha voluto trasformare il primo dei progetti teatrali presentati in questa XXIV edizione in un omaggio ai viterbesi e alla festività a loro più cara. Centrale nel programma 2020 sarà infatti la commissione al pittore Francesco De Grandi – esponente di spicco della scuola palermitana contemporanea – di 9 disegni che facciano fare al pubblico un’esperienza connessa al passato remoto della Macchina e della Festa di Santa Rosa.

Cerimonia a Viterbo in forma ridotta

A De Grandi riprodurrà attraverso l’intensa drammaticità della sua pittura e del suo tratto, alcuni momenti del Trasporto della Macchina del 1690 (il primo di cui si abbia una rappresentazione grafica). L’artista palermitano – che vanta un curriculum internazionale consolidato, con alcune esposizioni alla Biennale dell’Arte di Venezia – ha immaginato una sorta di corteo grafico ideale che riassumesse in sé gli elementi distintivi della Festa di Santa Rosa. Celebrazione ridotta, insomma, ma sentita da tutti i viterbesi.