Viterbo, scoperta dalla Fiamme Gialle una mega-truffa: oltre 100 i lavoratori irregolari

aprilia

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo, nel corso di un blitz presso una società a responsabilità limitata volto a verificare tra l’altro il rispetto della normativa in materia di lavoro, hanno smantellato una rete di 106 lavoratori irregolari. Erano impiegati come lavoratori autonomi da circa 3 anni. La società, con sede a Milano ma dotata di uffici in varie città italiane inclusa Viterbo, impiegava i dipendenti inquadrandoli formalmente come procacciatori d’affari. Si è resa responsabile di violazioni amministrative, in ambito giuslavoristico, sanzionate per un ammontare complessivo pari a 228.160,07 euro, collegate all’impiego di 85 lavoratori completamente in nero e di 21 irregolari. Sanzionato anche il datore di lavoro in qualità di responsabile dell’impiego di manodopera irregolare.

I lavoratori non erano inquadrati dalla società

Le attività di controllo a largo raggio eseguite dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Viterbo con il contributo dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, Ufficio territoriale di Viterbo. Dagli elementi documentali acquisiti, dagli accertamenti fatti attraverso banche dati e dalle modalità effettive di impiego dei lavoratori riferite dagli stessi, è risultata l’esistenza di un consolidato vincolo di subordinazione. Alla luce di questa condizione, la società attenzionata avrebbe dovuto inquadrare i propri lavoratori (venditori di contratti energetici porta a porta) come lavoratori dipendenti, adempiendo agli obblighi in materia di lavoro subordinato. Che prevedono, tra l’altro, il versamento delle previste contribuzioni previdenziali.

Aggirate le norme in materia di lavoro

Tale schema illegale consentiva di aggirare le norme in materia di lavoro, legislazione sociale, previdenziale e assistenziale a tutela dei diritti dei lavoratori. Alla società contestato l’impiego da parte del datore di lavoro di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Oltre l’omessa o infedele registrazione dei dati obbligatori sul Libro unico del lavoro. Nonché l’omessa comunicazione al Servizio competente, di instaurazione del rapporto di lavoro, entro il giorno antecedente a quello di instaurazione dello stesso.

Un’altra truffa scoperta a Viterbo

E sempre a Viterbo, ieri, scoperti pregiudicati e con un lavoro, che hanno attestato false dichiarazioni sulla composizione del proprio nucleo familiare. Il tutto per percepire il reddito di cittadinanza. Un uomo e tre donne denunciati dai carabinieri della stazione di Faleria, in provincia di Viterbo, e dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato. L’erogazione del reddito è stata ovviamente sospesa.