Vitinia, per ‘sanare’ il parcheggio della Metromare il Campidoglio costretto ad un nuovo debito da 800mila €

Vitinia, per ‘sanare’ il vecchio parcheggio della Metromare il Campidoglio costretto ad un nuovo debito da 800mila €. Un’ombra lunga decenni si allunga sul bilancio di Roma che già traballa schiacciato da una montagna di debiti vecchi e nuovi: la Capitale difatti sarà costretta a sborsare oltre 800mila euro per ‘sanare’ una vecchia querelle legata al parcheggio di scambio di Vitinia 1.
Una vicenda intricata, iniziata negli anni ’70, che vede il Campidoglio in una posizione scomoda. Obbligato a riconoscere un debito fuori bilancio per acquisire definitivamente l’area su cui sorge la struttura, essenziale per la mobilità del quadrante. La cifra, esattamente 809.506,37 euro, verrà prelevata dal Fondo Passività Potenziali del bilancio 2025-2027, segnando un nuovo capitolo in una saga giudiziaria che ha visto susseguirsi sentenze e ingiunzioni.

Su Roma un nuovo debito per sanare il parcheggio della Metromare a Vitinia
La genesi di questo oneroso debito affonda le radici in un accordo del 1972 tra il Comune di Roma e la Società Autolinee M. (SAM). L’intesa prevedeva la concessione di cinque impianti di distribuzione carburante a titolo risarcitorio per la mancata proroga di un servizio di trasporto pubblico. Tuttavia, gli impianti non videro mai la luce per ragioni burocratiche.
Negli anni ’90, la stessa area, nel frattempo passata alla società S. Srl (poi S. P. Srl), venne individuata per il parcheggio Metromare “Vitinia 1”. Il terreno non fu mai oggetto di occupazione d’urgenza e una successiva ordinanza del Tar Lazio del 3 maggio 2000 invitò l’Amministrazione a trovare una soluzione bonaria.
Il parcheggio della Metromare di Vitinia al centro della contesa ultra decennale
Il 16 giugno 2000, un nuovo accordo riduceva a due le aree per gli impianti di carburante, subordinando la cessione gratuita del terreno di Vitinia alla concessione di tali aree. Ma l’Amministrazione capitolina non diede seguito all’impegno. Da qui, una serie ininterrotta di ricorsi e sentenze. L’11 febbraio 2013, il TAR Lazio impose al Campidoglio di concludere il procedimento entro 120 giorni. Nonostante l’insediamento di un Commissario ad acta, solo l’11 aprile 2018 si arrivò a una nuova ordinanza del Tar. La sentenza del 12 settembre 2022 ribadiva la necessità di trovare aree idonee o, in ultima istanza, di monetizzare la permuta.
La monetizzazione del terreno del parcheggio della Metromare e il conto finale per Roma
Dopo anni di tentativi falliti di individuare aree alternative, il Tar Lazio, con sentenza del 24 ottobre 2023, ha definitivamente spinto verso la monetizzazione. La sentenza del 2024 ha stabilito la stima dei compendi immobiliari, includendo anche le spese di progettazione sostenute dalla parte ricorrente. A dicembre 2024, una riunione online ha visto la parte ricorrente accettare una proposta di monetizzazione.
Il 21 maggio 2025, i ricorrenti hanno comunicato la ripartizione del risarcimento. Il Campidoglio, con la delibera del 13 giugno 2025, ha riconosciuto il debito: 645.500 euro per risarcimento danno patrimoniale ai signori D. e R. M., 144.407,74 euro a S. P. Srl per spese di progettazione, e 19.598,63 euro per spese notarili. Un epilogo costoso per un parcheggio di cui Roma Capitale ha riconosciuto la “importanza logistica, funzionale e strategica”.

