“Volevo far scorrere il traffico”: trovato l’uomo che ha ucciso a calci il cucciolo di cinghiale sulla Nomentana

Lo aveva preso a calci fino a farlo morire. Ma le sue gesta erano state riprese dagli altri automobilisti, inorriditi nel vedere l’uomo uccidere a calci un cucciolo di cinghiale per toglierlo dal centro della strada, in via Nomentana, a poca distanza da via Poggio Fiorito, a Fonte Nuova, alle porte di Roma. E adesso l’autore di tanta crudeltà rischia il carcere.
Una scena straziante, che aveva indignato l’intero paese e non solo. Della vicenda, avvenuta intorno alle 20:30 dell’8 maggio scorso, si era occupato anche il noto attivista Enrico Rizzi, al quale erano state inviate le immagini e raccontati i fatti da un testimone. E proprio Rizzi raccontò, in un’accurata denuncia, che la povera bestiola era scappata dalla Riserva della Marcigliana e, spaventata, era finito in mezzo alla strada.

Orrore su via Nomentana a Fonte Nuova: cucciolo di cinghiale ucciso a calci da un automobilista
Calci al cucciolo davanti agli altri automobilisti
Gli automobilisti avevano rallentato per lasciar passare il cucciolo. Ma da una macchina è sceso un uomo che, senza scrupoli né pietà, lo ha colpito con un calcio micidiale. “Volevo far scorrere il traffico”, si è giustificato dopo. Le urla dei presenti non sono bastate a fermarlo: avrebbe perfino insultato chi tentava di difendere l’animale. Un atto di violenza gratuita, immortalato da foto e video che hanno fatto il giro dei social.
“Un gesto disumano che non può restare impunito” ha commentato Rizzi, che subito dopo ha presentato denuncia. A occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri forestali di Guidonia, che, su incarico della procura di Tivoli, hanno identificato l’aggressore: un 62enne del posto.
Cosa rischia il 62enne che ha ucciso il cucciolo a calci
L’uomo è stato denunciato per maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544 ter del Codice penale, che prevede la reclusione da tre a diciotto mesi o una multa fino a 30.000 euro. In questo caso, trattandosi di un animale morto, la pena rischia di essere aumentata della metà.
Agli inquirenti ha provato a ridurre la vicenda a una “leggerezza”: «Ho dato solo un calcetto per spostarlo, sembrava malconcio». Ma i filmati e le testimonianze raccontano un’altra verità: quella di un atto violento, arrogante e crudele, che ha spezzato la vita di un cucciolo indifeso.