Vota il CSM, decide Pignatone: Prestipino alla Procura
È come se Pignatone avesse scelto il proprio successore alla Procura di Roma. E’ passata con 14 voti la nomina di Michele Prestipino al Csm. Otto voti sono andati invece al procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.
Prestipino al ballottaggio
A favore di Prestipino hanno votato tutti i 5 togati di Area e i tre di Unicost (che inizialmente avevano sostenuto il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, escluso però dal ballottaggio), 3 consiglieri di Autonomia e Indipendenza (Piercamillo Davigo, Giuseppe Marra e Ilaria Pepe) e due laici del M5S, Alberto Maria Benedetti e Fulvio Gigliotti e il Pg della Cassazione Giovanni Salvi.
A favore di Lo Voi hanno votato invece i tre togati di Magistratura Indipendente , il primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone, i 2 laici di Forza Italia Michele Cerabona e Alessio Lanzi e il laico del M5S Filippo Donati. Astenuti i togati Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo, entrambi eletti con Autonomia e Indipendenza, e il laico della Lega, Emanuele Basile. Non ha partecipato la voto il vice presidente del Csm, David Ermini.
Zingaretti si precipita
Il primo messaggio di auguri a Prestipino – a buon rendere, evidentemente – è arrivato da Zingaretti, a margine della firma di un protocollo.
E’ considerato l’erede di Giuseppe Pignatone e, dopo il suo pensionamento, ha svolto le funzioni di ‘reggente’ della procura romana in attesa della nomina del nuovo capo dell’ufficio.
La carriera in Sicilia
Tra i processi di spicco – scrive il sito di Repubblica – di cui si è occupato alla Dda di Palermo, quello a carico di Totò Riina e Bernardo Provenzano per la strage di viale Lazio. La sua, nel capoluogo siciliano, viene definita una “complessa attività” che ha portato alla cattura di decine di grandi latitanti, tra cui quella di Provenzano nel 2006.
Da ricordare, anche l’indagine “Talpe alla Dda”, che ha portato alla condanna dell’allora presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro. A Reggio Calabria, Prestipino ha coordinato le attività relative all’indagine ‘Crimine’ e ai procedimenti connessi. Ha così consentito una ricostruzione assolutamente nuova degli attuali assetti della ‘ndrangheta.