West Nile a Latina, un paziente ricoverato in terapia intensiva: sintomi e come si trasmette

Medico ospedale

Dopo il decesso della donna di 82 anni di Nerola, che ha perso la vita all’ospedale di Fondi a causa del virus West Nile, altri pazienti sono ricoverati in ospedale. Alcuni fortunatamente non in condizioni critiche, mentre uno – come ha spiegato la Asl di Latina – è in terapia intensiva, ha bisogno del supporto ventilatorio assistito e i medici stanno continuando a prendersi cura di lui.

West Nile a Latina: i casi accertati

Attualmente sono quattro i pazienti con diagnosi accertata di West Nile neuroinvasiva, ricoverati la scorsa settimana. Loro, spiegano dall’azienda sanitaria, stanno migliorando, le condizioni sono discrete, mentre un uomo di 86 anni – con importanti comorbidità – è grave, anche se stabile negli ultimi giorni.

La ASL di Latina sta continuando a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione, sta mantenendo attivi i canali di comunicazione e cooperazione interistituzionale. E l’obiettivo resta sempre uno: salvaguardare la salute pubblica.

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Attivata una task force

La Asl ha spiegato di aver attivato tutte le misure per far fronte ai casi di infezione, che si sono registrati nella provincia negli ultimi giorni. Ed è stata attivata una task force per tutelare i cittadini e contenere il rischio di diffusione. Più nel dettaglio, è stato attivato un raccordo costante tra il Dipartimento di Prevenzione e Uoc Igiene pubblica con i Comuni della provincia, il Consorzio di Bonifica e le autorità locali competenti con la realizzazione di tante attività. Tra l’indagine epidemiologica per ogni caso sospetto o confermato e l’alimentazione dei flussi di sorveglianza del Ministero della Salute. Senza dimenticare la realizzazione di sopralluoghi in quei posti identificati come possibile esposizione dei casi, la definizione e l’ invio di informative rivolte ai Sindaci dei Comuni interessati dalla presenza di West Nile Disease (WND) e la programmazione di interventi di bonifica e risanamento ambientale.

Inoltre, a livello territoriale, è stato attivato un punto prelievi per effettuare gli esami diagnostici per i casi umani sospetti a gestione clinica domiciliare.

Quali sono i sintomi, come si trasmette, chi è a rischio

Ma quali sono i sintomi? E come si trasmette il virus del Nilo? Come spiegano dall’Istituto Superiore di Sanità, i ‘serbatoi’ del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il mezzo principale di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue, la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con gli infetti e il periodo di incubazione, dal momento della puntura, varia fra i 2 e i 14 giorni.

La maggior parte delle persone infette, continuano gli esperti, non presenta sintomi. Poi c’è chi ha quelli leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei e linfonodi ingrossati. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, mentre nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate i sintomi possono essere più gravi.