West Nile nel Lazio: morto 77enne a Latina, era ricoverato da settimane

Ancora un decesso a Latina a causa del virus West Nile. Come ha fatto sapere la Regione Lazio pochi minuti fa, un uomo di 77 anni, che soffriva di patologie croniche pregresse, ha perso la vita all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Lui, che era ricoverato in condizioni critiche dallo scorso 17 luglio, non ce l’ha fatta, nonostante i medici abbiano tentato il possibile. E con la sua morte si aggrava il ‘bilancio’ perché si tratta del quinto decesso legato al virus nella Regione Lazio.
West Nile nel Lazio: i casi
Stando all’ultimo bollettino diramato venerdì pomeriggio, nel Lazio si sono registrate dodici nuove positività al virus West Nile, 9 delle quali hanno sintomi con febbre, mentre tre casi hanno riscontrato la sindrome neurologica. A certificarlo le analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”- Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.

I nuovi casi sono stati rilevati nella provincia di Latina, in particolare Aprilia, Cisterna di Latina, Latina, Pontinia e Sezze. Ora la notizia del quinto decesso, arrivata dopo la morte di una donna di 93 anni. Il suo cuore si è spento sabato allo Spallanzani a causa del virus della West Nile. Lei, originaria di Cisterna di Latina, era stata ricoverata prima al San Paolo di Velletri, poi allo Spallanzani dove i medici si sono dovuti arrendere.
Quali sono i sintomi e come si trasmette
Da settimane, ormai, non si fa altro che parlare di West Nile. Come hanno spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità, i ‘serbatoi’ del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il mezzo principale di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue, la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con gli infetti e il periodo di incubazione, dal momento della puntura, varia fra i 2 e i 14 giorni.
La maggior parte delle persone infette, continuano gli esperti, non presenta sintomi. Poi c’è chi ha quelli leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei e linfonodi ingrossati. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, mentre nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate i sintomi possono essere più gravi. E, purtroppo, portare anche alla morte, come è successo nel Lazio dove i 5 pazienti, non ce l’hanno fatta. Chi perché anziano e fragile, chi perché già combatteva da tempo contro malattie pregresse e il virus non ha fatto altro che peggiorare le loro condizioni.