West Nile, sale il bilancio dei contagi e si registra un nuovo decesso: a Latina 42 casi accertati

Il virus West Nile torna a far paura nel Lazio. Nelle ultime ore, la Regione ha confermato due nuovi casi di infezione da West Nile Virus, uno dei quali con sindrome neuro-invasiva. I test sono stati eseguiti presso il laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Contestualmente, si registra anche un nuovo decesso, che porta a tre il numero totale di vittime nel 2025.
Il paziente deceduto è un uomo di 86 anni, ricoverato dal 3 luglio all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. L’aggravarsi delle condizioni, dovuto alla forma neurologica del virus unita a gravi comorbidità, ne ha causato la morte.

West Nile nel Lazio: 46 casi confermati, 3 decessi e nuovi focolai
Con gli ultimi due casi, il bilancio regionale sale a 46 diagnosi confermate di West Nile Virus nel 2025. La provincia di Latina si conferma l’epicentro dell’epidemia, con 42 casi accertati, tra cui anche la vittima deceduta la scorsa settimana presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. Gli altri contagi si registrano in:
- Anzio e Nettuno (provincia di Roma): 2 casi
- Sora (provincia di Frosinone): 1 caso
- Fuori Regione, con probabile esposizione nella provincia di Caserta: 1 caso
La situazione clinica dei pazienti attualmente è così suddivisa:
- 15 ricoverati in reparti ordinari
- 5 dimessi
- 20 in isolamento domiciliare
- 3 in terapia intensiva
- 3 deceduti
La Regione estende le indicazioni alla Asl di Frosinone
Alla luce dei nuovi casi, la Regione Lazio ha esteso anche alla Asl di Frosinone le misure di sorveglianza e prevenzione già attivate nelle Asl di Latina e Roma 6. Tra le azioni raccomandate:
- Sensibilizzazione del personale medico e veterinario del territorio, in particolare medici di famiglia, pediatri, operatori del pronto soccorso e dei reparti di emergenza
- Disinfestazione mirata nei focolai larvali del vettore, la zanzara Culex pipiens, entro un raggio di 200 metri dai luoghi a rischio
- Campagne informative rivolte alla popolazione su prevenzione e riduzione dei focolai larvali
- Sorveglianza clinica sugli equidi (cavalli) e controlli sierologici straordinari negli allevamenti
Il ruolo della zanzara Culex e l’importanza della prevenzione
Il West Nile Virus è trasmesso dalle zanzare, in particolare dalla Culex pipiens, che depone le uova in acque stagnanti come canalette di scolo, tombini, canali d’irrigazione e pozzetti stradali. Per limitare la proliferazione del vettore, le Amministrazioni comunali sono invitate a censire e trattare periodicamente i corpi idrici, anche quelli di piccolissime dimensioni, con interventi larvicidi mirati.
La Regione raccomanda di estendere i trattamenti disinfestanti anche a un’area di due chilometri oltre il perimetro urbano per una protezione più efficace.
Sintomi, rischi e raccomandazioni sanitarie
Nella maggior parte dei casi, il virus West Nile causa sintomi lievi o febbrili, ma in soggetti anziani o fragili può evolvere in forme neuro-invasive come encefaliti, meningiti, poliradicoloneuriti (simili a sindrome di Guillain-Barré) e paralisi flaccide acute. Per questo motivo, si invita il personale sanitario a:
- Valutare tempestivamente sintomi neurologici o febbrili persistenti
- Includere l’infezione da West Nile nella diagnosi differenziale di encefaliti o altre patologie neurologiche a esordio acuto
Prevenzione: cosa può fare il cittadino
Poiché il virus non si trasmette da persona a persona, la prevenzione si basa esclusivamente sull’evitare le punture di zanzara. Le raccomandazioni principali includono:
- Utilizzare repellenti e zanzariere
- Evitare l’accumulo di acqua stagnante in balconi, cortili, sottovasi
- Coprirsi con indumenti a maniche lunghe nelle ore serali
- Segnalare eventuali aree a rischio alle autorità sanitarie locali
Vigilanza costante
Il ritorno del West Nile Virus nel Lazio impone una vigilanza costante, sia da parte delle istituzioni sanitarie sia da parte della cittadinanza. Con un numero crescente di casi e tre decessi già registrati nel 2025, la prevenzione resta l’arma principale contro un virus che, se sottovalutato, può avere conseguenze gravi.