West Nile, un contagio a Roma: è ricoverata allo Spallanzani

Virus West Nile a Roma e nel Lazio

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Riscontrato il primo contagio da West Nile Virus a Roma nello stesso giorno del primo decesso di un uomo in provincia, il focus sui contagi da West Nile virus si allarga anche sulle Asl romane 6 e 3, quindi la Regione Lazio ha esteso le misure di prevenzione e contenimento della diffusione in diversi quadranti dell’hinterland della Capitale.

Ad essere esposta al virus una donna di 77 anni che avrebbe contratto l’infezione all’Infernetto.  La signora è attualmente ricoverata in un reparto ordinario presso lo Spallanzani.

Una decisione assunta nel corso della cabina di regina che si è tenuta questa mattina tra la Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, l’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, oltre alla stessa Azienda sanitaria.

I ricoveri

Entrando nel dettaglio delle positività riscontrate, nel Lazio le analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dell’istituto Spallanzani, rispetto all’aggiornamento dello scorso 4 agosto, hanno certificato 12 nuovi casi, dei quali confebbre e con sindrome neurologica.

Dove sono i focolari del virus

I nuovi casi sono stati rilevati prevalentemente nella provincia di Latina (ApriliaCisterna di LatinaLatinaNormaPontiniaSezze e Terracina), oltre alle positività riscontrate nel Municipio X di Roma Capitale e nella provincia di Roma (uno Lanuvio, due a Nettuno e uno Velletri). 

Lo stato dei pazienti

Dei 106 casi di positività da virus West Nile nel Lazio, 20 di questi sono ricoverati in reparti ordinari, mentre 1 è in terapia intensiva. Sono 7 i decessi.

La riunione in Campidoglio

Si è tenuta questa mattina in Campidoglio una riunione a cui hanno preso parte il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, l’assessora alle politiche Sociali Barbara Funari, l’Ama, la Polizia Locale e la Protezione Civile di Roma Capitale.

Roma Capitale ha già avviato a marzo di quest’anno un piano ordinario di interventi per la prevenzione delle malattie trasmesse dagli insetti vettori, in particolare dalla zanzara tigre e dalla zanzara comune, un’attività programmata e che proseguirà fino a ottobre.

Roma Capitale, in sinergia con la Regione Lazio, è comunque pronta ad intensificare il proprio piano per ridurre la diffusione delle zanzare con ulteriori interventi su eventuale indicazione delle Asl come previsto dalle norme.

Il virus West Nile colpisce i più fragili 

Questo ennesimo decesso mette in evidenza un dato ormai chiaro: il virus West Nile può trasformarsi in una minaccia letale soprattutto per le persone anziane o con fragilità pregresse. La malattia, spesso asintomatica nei soggetti sani, può degenerare in forme neuro-invasive, come meningoencefalite, in chi ha un sistema immunitario indebolito. Ed è proprio quello che sarebbe accaduto nel caso della paziente di Pontinia, dove la presenza di patologie pregresse ha fatto precipitare la situazione.

Come difendersi

l virus, ormai presente anche in Italia da diversi anni, continua a circolare attivamente nel periodo estivo, con picchi tra luglio e settembre. In questo scenario, il Lazio non fa eccezione. La Regione ha già segnalato sei decessi e decine di contagi sospetti o confermati da inizio stagione.

Non esistono vaccini né terapie specifiche per il virus West Nile; perciò, la prevenzione resta l’unico strumento efficace. Le autorità sanitarie raccomandano di limitare l’esposizione alle punture di zanzara, specie al tramonto e nelle ore notturne. È fondamentale eliminare i ristagni d’acqua, usare repellenti, zanzariere e vestiti a maniche lunghe.

Nel frattempo, la sorveglianza epidemiologica resta attiva, soprattutto nelle zone a rischio come l’Agro Pontino e le province a sud della Capitale. Gli esperti continuano a monitorare l’andamento del contagio, consapevoli che i numeri potrebbero salire ancora.

“Gli uccelli sono serbatoi del virus”

Nella diffusione del West Nile virus gli uccelli svolgono un ruolo fondamentale, in particolare cornacchie e gabbiani che troviamo in gran numero delle città italiane (e nelle zone in cui il virus si è particolarmente diffuso come la provincia di Latina). Sono queste le ultime evidenze scientifiche diffuse dai docenti universitari. 
Il virus viene veicolato dai volatili che sono stati infettati dalle zanzare e, a loro volta, infettano nuove zanzare che pungono gli umani.

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