West Nile virus, salgono i casi in provincia di Roma: ecco dove

Virus West Nile a Roma e nel Lazio

Salgono ancora i casi di contagio da virus West Nile. Sono 94 le persone positive all’infezione di cui 4 in provincia di Roma.
Un altro contagio e stato riscontrato a Nettuno, uno a Lanuvio che si aggiungono a quelli già riscontrati nelle cittadine del Litorale. 

Nel Lazio le analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani– Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico hanno registrato 21 positività al virus West Nile.
Diciotto persone hanno sintomi con febbre, ma solo 2 persone hanno riscontrato la sindrome neurologica; un donatore asintomatico è stato individuato grazie alle attività di screening del Centro regionale sangue, a dimostrazione della sicurezza garantita dal sistema trasfusionale regionale.  

Aumentano i casi in provincia di Latina

Un numero importante di casi in aumento resta nella provincia di Latina in cui salgono 88 i casi monitorati dalla Asl. I nuovi contagi sono stati rilevati a Aprilia, Cisterna di Latina, Latina, Norma, Pontinia, Sezze eTerracina. 

Sono 5 i decessi nel Lazio

Oggi è stata data notizia del quinto decesso a causa del virus West Nile. Come ha fatto sapere la Regione Lazio pochi minuti fa,un uomo di 77 anni, che soffriva di patologie croniche pregresse, ha perso la vitaall’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Lui, che era ricoverato in condizioni critiche dallo scorso 17 luglio, non ce l’ha fatta, nonostante i medici abbiano tentato il possibile. E con la sua morte si aggrava il ‘bilancio’ perché si tratta del quinto decesso legato al virus nella Regione Lazio.

Quali sono i sintomi e come si trasmette 

Da settimane, ormai, non si fa altro che parlare di West Nile. Come hanno spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità, i ‘serbatoi’ del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il mezzo principale di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue, la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con gli infetti e il periodo di incubazione, dal momento della puntura, varia fra i 2 e i 14 giorni.

La maggior parte delle persone infette, continuano gli esperti, non presenta sintomi. Poi c’è chi ha quelli leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei e linfonodi ingrossati. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, mentre nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate i sintomi possono essere più gravi. E, purtroppo, portare anche alla morte, come è successo nel Lazio dove i 5 pazienti, non ce l’hanno fatta. Chi perché anziano e fragile, chi perché già combatteva da tempo contro malattie pregresse e il virus non ha fatto altro che peggiorare le loro condizioni.

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