Zingaretti affama i dipendenti. Compagno tu lavori e io magno

Zingaretti dipendenti

Zingaretti affama duemila dipendenti della regione Lazio sui quattromila che lavorano per l’ente. Incurante dei danni provocati alle famiglie dal lockdown e delle conseguenze sull’economia, il governatore si attacca alle parole del ministero dell’economia del “suo” ministro Gualtieri per non rispettare i patti con chi lavora per la regione.

Zingaretti contro i dipendenti della regione

E la regione rischia di pagare di più per “per condotta antisindacale”. Sui diritti del personale dell’ente Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio vanno all’attacco. “Le graduatorie degli aventi diritto, che servono a premiare merito e competenze dei lavoratori, sono pronte da sei mesi, ma nonostante i nostri solleciti e le nostre diffide dell’approvazione necessaria non c’è traccia”, denunciano in una nota.

La questione è relativa al cosiddetto contratto decentrato dei dipendenti regionali e coinvolge quasi duemila lavoratori. La progressione orizzontale è una sorta di ‘scalino’ interno ai livelli professionali che permette ai dipendenti, dopo almeno 24 mesi nella stessa categoria economica, di ottenere uno scatto in busta paga legato a questioni di merito.

“L’accordo è stato stretto a febbraio del 2019, il bando per i dipendenti è uscito tra aprile e maggio e a distanza di un anno non abbiamo ancora una graduatoria”, racconta a Romatoday Paolo Terrasi della Fp Cgil di Roma e del Lazio. “I dipendenti interessati hanno partecipato a un quiz e solo coloro che lo hanno superato potranno usufruirne. Per la formazione della graduatoria, inoltre, sulla base di questa prova è stato anche attribuito un punteggio. E lo stesso è stato fatto tramite una scheda di valutazione che ha tenuto in considerazione diversi elementi tra i quali i titoli di studio. Mentre nel 2018 non ci sono stati problemi nel 2019 è stato bloccato tutto”.

Compagno, tu lavori e io magno

Dalla Regione fanno sapere che le progressioni orizzontali del personale le ha bloccate una circolare del ministero dell’Economia del 2019. Emanata dopo la stipula del contratto integrativo e prima della pubblicazione delle graduatorie. La Regione ha fatto sapere di non poter contravvenire a un’indicazione ministeriale e che i sindacati conoscono il problema. Per Terrasi però “una circolare che riporta un parere non può inficiare un contratto sottoscritto”.

“Dal presidente Nicola Zingaretti, in questo caso datore di lavoro di oltre 4000 dipendenti, ci aspettiamo che rispetti il contratto decentrato”.

Ma come si dice, compagno tu lavori e io magno.