Zingaretti ci impone la mascherina senza dirci perché

Mascherina Zingaretti

Da questa mattina faticheremo un po’ di più a riconoscere l’amico che ci saluterà con il volto coperto dalla mascherina che Nicola Zingaretti ci impone anche all’aperto.

E’ un provvedimento – quello preso dalla regione Lazio, ma non solo – che ha colto tutti di sorpresa, al punto che il testo dell’ordinanza del governatore è tra i più cliccati in rete.

La mascherina di Zingaretti

Sicuramente è ovvio che si tratta di una condizione da rispettare, tutti ma soprattutto per chi è in condizioni di fragilità, e però manca qualcosa. Ad esempio la spiegazione. Si chiama trasparenza, come ha osservato acutamente Chiara Colosimo , consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

Perché se mi dai un ordine, in democrazia me lo devi spiegare. Non siamo in un regime militare.

Finora ci era stato detto che all’aperto si poteva stare tranquilli. Poi, che il virus circolava dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi della movida, il che aveva fatto sghignazzare molti. Ora ci si dice che l’asticella si è alzata a tutte le ore del giorno e in qualunque luogo ci si trovi. È possibile saperne di più?

Ogni giorno si sfornano le cifre dei positivi. Ma c’è qualcosa in più da conoscere, quanto a evidenze scientifiche.

Positivo e malato significano la stessa cosa? Fior di medici e scienziati dicono la cosa opposta tra di loro. Chi ha ragione in questo derby della mascherina di Zingaretti?

Perché lo fate?

E possibile sapere con precisione quanti sono i malati nelle terapie intensive del Lazio, quale è il livello di saturazione delle strutture e che cosa si sta facedo per attrezzarci al peggio visti i proclami che partono con ordinanze del genere?

Ci sono studi scientifici che spiegano se davvero la mascherina va indossata anche all’aperto? Perché se è così, non si capisce perché l’obbligo valga in alcune regioni, tra cui il Lazio, e non in tutte. Il sospetto di protagonismo resta tutto se non c’è chiarezza.

Proprio Zingaretti non può sottovalutare che cosa voglia dire ingenerare preoccupazioni dopo aver ignorato per settimane l’esistenza del problema. La stessa Colosimo ha avuto gioco facile nel ricordargli gli aperitivi ai Navigli nel periodo in cui il governatore del Lazio banalizzava il coronavirus come una semplice influenza. Per non parlare delle gaffe sulla campagne per abbracciare i cinesi o le mascherine sparite a colpi di decine di milioni di euro sborsati proprio dalla regione Lazio.

Mercoledì ci sarà una seduta del consiglio regionale e sembra lontana anni luce rispetto ad un provvedimento che parte da stamane. Ma almeno in quella sede auspichiamo che si avverta il dovere di rispondere con serietà alla domanda di trasparenza.