Zingaretti sfacciato. Si loda, ma allora come ha fatto ad ammalarsi?

Ma puoi essere così sfacciato, Zingaretti? Davvero pensi di andare in televisione a raccontare di aver salvato Roma? E Napoli? E Palermo? E Bari? E tutte le città del centrosud chi le ha salvate?

Ma anche basta con questa smania di protagonismo. Anche perché ancora nessuno ha spiegato – se sei stato così bravo – come mai il presidente della regione “brava” si è ammalato di coronavirus.

Zingaretti sfacciato

“Grazie alla prevenzione, alla ricerca dei contagiati appena si trovava un positivo, e alla struttura di contenimento, ad ora per fortuna ce l’abbiamo fatta, a differenza di altre nazioni dove i focolai si concentrano proprio nelle grandi metropoli”. Lo ha detto a Sky TG24 proprio il presidente della Regione Lazio e segretario del PD Nicola Zingaretti, parlando di coronavirus e spiegando che “sin dall’inizio per noi il pericolo è stata la Capitale che è la più grande metropoli italiana, con il più grande aeroporto, il più grande porto, la Città del Vaticano, una presenza internazionale quasi ingovernabile e circa quattro milioni di abitanti”.

“Abbiamo difeso il cuore pulsante del sistema italiano, in un spirito di solidarietà con l’Italia”.

Ci vuole un po’ di modestia

Gradiremmo un po’ più di modestia, anche dal governatore del Lazio. Non perché gli si debba rimproverare una malattia, e ci mancherebbe altro. Ma è evidente che Zingaretti non è stato il primo a rispettare le regole. E poi, la tragicommedia delle mascherine strapagate e sparite e sulle quali ancora non si è fatta chiarezza.

E’ evidente che non c’è più l’indagine che alla regione Lazio temevano, altrimenti non avrebbe dato addirittura un ulteriore incarico all’incredibile capo della protezione civile regionale. Ma arrivare a farsi i complimenti da solo è un’esagerazione insostenibile.

Zingaretti e’ troppo preso da se stesso, da un egocentrismo smodato che non si sopporta più. Ed evidentemente preferisce vivere sulla luna. Ma è troppo sfacciato anche per la gente che soffre.