Ztl a Roma, la Regione boccia il move-in: così il Comune ha ‘sprecato’ 1,6 milioni di euro

Roma, varco ZTL

Move-In a centro del dibattito in Campidoglio. Il Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti che avrebbe costretto i cittadini (che non hanno acquistato un’auto di nuova generazione) a pagare una tariffa d’suo per circolare nella Zona a Traffico Limitato Fascia Verde, che siano residenti o no.

Il piano di Gualtieri per contrastare l’inquinamento nella Capitale (nonostante i dati evidenzino una situazione ben diversa) ha subito un brusco arresto. Il campidoglio un anno fa aveva investito 1,6 milioni nel progetto per l’installazione dei move-in, utili a gestire i flussi delle auto più inquinanti nella Ztl fascia verde, ma dalla Regione Lazio è arrivato lo stop dopo il piano regionale della qualità dell’aria approvato in Pisana.

Il ‘no’ della Pisana

Con la tariffa sarebbe “inaccettabile che passi il principio secondo cui chi può permettersi di pagare possa anche permettersi di inquinare”, aveva detto l’Assessore regionale all’ambiente Elena Palzzo.

A rimarcare lo spreco di oltre un milione e mezzo di euro è il consigliere capitolino Fabrizio Santori.

“Il caso Move-In è l’ennesima prova dell’improvvisazione del Campidoglio: 1,6 milioni di euro spesi per un sistema mai autorizzato e mai condiviso con la Regione Lazio, che lo ha bocciato senza appello. Roma è stata l’unica grande città italiana a lanciarsi in un progetto del genere senza una reale sinergia istituzionale, e oggi il risultato è uno spreco di denaro pubblico e un caos totale per cittadini e lavoratori”, ha detto il capogruppo della Lega in Assemblea capitolina Fabrizio Santori. 

“Cittadini senza alcuna certezza”

I cittadini intanto rimangono in un limbo. “A pochi mesi dall’entrata in vigore delle nuove restrizioni della Ztl Fascia Verde, nessuno sa ancora cosa potrà fare: i cittadini sono senza alcuna certezza. Mancano un piano alternativo credibile e una strategia seria per abbattere l’inquinamento, e non c’è nemmeno una campagna informativa chiara”, elenca il leghista. 

Per il Carroccio le soluzioni sono altre: “Chiediamo subito una deroga alle scadenze, l’avvio immediato di un piano strutturale che includa controlli sugli impianti di riscaldamento, interventi sul traffico e potenziamento del trasporto pubblico, e il blocco di decisioni prese all’ultimo minuto che calano come una mannaia sul collo dei romani. Il sindaco Gualtieri smetta di giocare con la mobilità e con la vita delle persone, inizi finalmente a lavorare per una città più vivibile senza colpire sempre e solo le fasce più deboli”.

Parliamo di: