ZTL, la Regione si accorda con il Campidoglio: cosa cambia dal 1° novembre

A sinistra, un punto di accesso alla Fascia Verde di Roma, a destra la mappa della Fascia Verde capitolina

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Approvato l’aggiornamento al Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria. Il Consiglio del Lazio ha votato all’unanimità il documento che per i romani conferma la batosta: al via la nuova zona a traffico limitato dal 1° novembre.

Con il voto di ieri alla Pisana si introducono le nuove misure per contenere le emissioni e l’inquinamento nel Lazio. Un’attenzione particolare, ovviamente, è riservata alla Capitale alle prese con l’entrata in vigore della Ztl Fascia Verde.

“I divieti non si estendo fino al Gra”

“Grazie al nostro intervento evitiamo l’estensione dei divieti fino al Gra, Ostia e Acilia, confermandoli solo all’interno della fascia verde”, sono le prime rassicurazioni che arrivano dall’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Elena Palazzo dimenticando che la Fascia Verde ricopre quasi tutta Roma. L’area dei divieti prevista già si estende da un estremo all’altro del raccordo e non include né Ostia né Acilia.

Quali mezzi si fermano?

Dal 1° novembre non potranno più circolare i veicoli (compresi quelli dei residenti) con i motori benzina, GPL e metano Pre-Euro 1, Euro 1 e Euro 2 e diesel, Dual fuel e Mixed fuel Pre-Euro 1, Euro 1, Euro 2 e Euro 3. Dalla mannaia non si salvano le moto, gli scooter e addirittura le microcar benzina e diesel Euro 1. 

Così decise Gualtieri nel 2022 e non si salva nessuno. Nonostante le proteste le procedure sono andate avanti e la politica ha remato tutta nella stessa direzione. La dimostrazione? Il voto unanime di ieri.

Mancano i controlli

Intanto a novembre, chi ha veicoli diesel euro 5 e benzina euro 2? Dovrebbero fioccare le multe. L’ingresso non autorizzato nella Fascia Verde comporta multe da 163 a 658 euro, con possibile sospensione della patente da 15 a 30 giorni in caso di recidiva entro due anni.

Ma a mancare sono proprio i controlli. Le telecamere ancora non sono totalmente entrate in funzione. La responsabilità è tutta messa dal Campidoglio sulle spalle degli agenti della Polizia Locale che tra i tanti ruoli e responsabilità devono mettersi a controllare i motori delle auto in circolazione in una metropoli. Per alcuni motori, come i diesel Euro 4 dovrebbero già fioccare multe, ma tutto aleggia nel mistero.

“Roma non inquina” lo dicono i dati

“È evidente che con un nuovo Piano, al quale stiamo già lavorando, potremo apportare modifiche sostanziali sulla base di nuove evidenze scientifiche”, continua l’assessore regionale ma le lamentele dei cittadini sulla Ztl rimangono inascoltate.

Secondo l’assessore Roma inquina troppo e la soluzione, per il Campidoglio è “costringere” i cittadini a cambiare le macchina. Dal 1° novembre 2024, dal lunedì al sabato, 24 ore su 24, con esclusione dei giorni festivi infrasettimanali, i motori a benzina fino euro 2 e diesel euro 3 non possono accedere, circolare e sostare nella Fascia Verde. 

A smentire la versione di Roma città inquinata sono proprio i dati del sistema nazionale protezione ambiente, per esempio. Nel corso del 2024 nessuna stazione ha registrato superamenti dei limiti per benzene, biossido di zolfo o monossido di carbonio. Come non sono stati superati i limiti delle polveri sottili e del particolato. 

I comitati contro la ZTL sono sul piede di guerra: imporre i limiti al traffico non serve ad aiutare l’ambiente, perché continuare? Lo slogan “ce lo chiede l’Europa” non attacca più.

Centrosinistra e centrodestra votano insieme

 Ovviamente i cittadini hanno fatto sentire la propria voce, la politica, almeno all’apparenza, si è schierata al loro fianco, ma questo non ha cambiato il progetto del Sindaco Gualtieri e l’assessore Patanè. Mentre i consiglieri di opposizione (di centrodestra) al Campidoglio davano battaglia per rimandare l’entrata in vigore della Ztl, i loro colleghi alla Pisana preparavano il Piano di Risanamento abolendo una misura alternativa proposta sempre dal centrodestra: il MOVE-IN sul modello Lombardia.

Dopo diverse battaglie tra Campidoglio e Pisana è stata eliminata la cosiddetta “tariffa d’uso” per la circolazione in alcune aree urbane.

No alla tariffa d’uso

“Abbiamo deciso di cancellare questa previsione perché riteniamo inaccettabile che passi il principio secondo cui chi può permettersi di pagare possa anche permettersi di inquinare. La tutela della salute e dell’ambiente è un diritto di tutti, non un privilegio per pochi”, spiega l’assessore Elena Palazzo, dimenticando che chi può permettersi di pagare si è già comprato una macchina Euro 6 o ibrida, intanto a rimetterci o a pagare di più è chi deve cambiare auto.

Ma tranquilli, l’assessore all’Ambiente offre le alternative: “Stiamo lavorando, inoltre, per prevedere ulteriori misure volte al miglioramento della qualità dell’aria interventi che puntano sull’innovazione e sulla sostenibilità”, ha concluso l’assessore Elena Palazzo.

Verranno stanziati 25 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente. Risorse che saranno impiegate per agevolare la sostituzione di veicoli commerciali inquinanti, realizzazione di infrastrutture per la mobilità ciclo-pedonale, incentivi per la sostituzione delle vecchie caldaie e campagne di sensibilizzazione ambientale.

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