Multiservizi non deve morire. Non ci è riuscito il Covid, non può farlo la Raggi

L’appello è chiaro e arriva trasversale da tutte le forze politiche presenti in Campidoglio. La Multiservizi non può fallire o essere liquidata. Almeno senza aver predisposto un piano industriale serio, che preveda la tutela di tutti i lavoratori dell’azienda. Con una loro internalizzazione immediata nella holding comune di Roma. O con un rilancio immediato della stessa Multiservizi. Dove certamente non mancano voglia di lavorare e professionalità. Ma piuttosto sono state le scelte sbagliate dei diversi management che si sono alternati alla guida della partecipata a proiettare questa realtà ad un passo dal baratro nel quale rischia di sprofondare. In primis, ha inciso fortemente la ragione sociale dell’azienda. O detto in parole povere, il fatto che una parte del capitale di questa realtà sia in mano privata. E l’altra parte appartenga ad AMA per il 51 per cento. La stessa ex municipalizzata dei rifiuti ha inferto il primo duro colpo ai lavoratori, con la decisione di riportarsi in pancia il servizio Und. Cioè la raccolta delle utenze non domestiche della nettezza urbana. Così circa 270 operai di Multiservizi assunti proprio per questo appalto si sarebbero visti arrivare a casa le lettere di licenziamento. Ovviamente senza uno straccio di ammortizzatore sociale, visto che il lavoro era strettamente legato alla commessa di AMA. Una porcheria, considerando la golden share del Comune su entrambe le aziende. E ora si aggiunge il dramma delle mense scolastiche. Con numeri quasi dieci volte superiori.

Disastro AMA, Multiservizi scappa e in 270 rischiano il posto

Multiservizi, i lavoratori sono alla fame. Mense scolastiche chiuse e niente stipendio

I lavoratori e le lavoratrici di Multiservizi addetti alla ristorazione scolastica sono letteralmente alla fame. Si occupavano della refezione e della pulizia dei locali delle mense degli asili e delle scuole materne comunali. Che sono tutte chiuse dal 9 marzo, data nella quale è entrato in vigore il lockdown più duro. AMA detiene il 51 per cento di Multiservizi, e siccome si tratta di soldi pubblici una garanzia avrebbe dovuto trovarla. Un percorso condiviso, da concordare anche con il Campidoglio. Perchè lasciare senza stipendio e con il rischio licenziamento migliaia di operai in piena pandemia sanitaria è quantomeno immorale. Oltre che vietato dalla legge, perché il posto (almeno quello pubblico) in teoria non dovrebbe perderlo nessuno. Invece in barba ai tanto decantati decreti per rilanciare il Paese, oltre 2500 maestranze di Multiservizi stanno letteralmente a terra. E così si sono messi, in una protesta drammatica. Sdraiandosi l’altro giorno in Piazza del Campidoglio, sfidando anche il rischio coronavirus. Per dire basta, siamo esseri umani anche noi. Spesso con famiglie monoreddito. E dopo questa protesta così eclatante si è riaperto il tavolo sindacale, che era stato sospeso. Sembra per la sordità del Comune ad accettare qualunque richiesta.

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_maggio_20/roma-multiservizi-protesta-lavoratori-campidoglio-c6ec7a6c-9a98-11ea-b9b1-0c64bed81692.shtml

La Raggi ora deve decidere. Se rilanciare Multiservizi o far esplodere una bomba sociale. Venerdì l’incontro

L’incontro decisivo tra la sindaca Raggi (non si sa ancora se personalmente o con un suo delegato) e i sindacati che rappresentano i lavoratori di Multiservizi dovrebbe avvenire venerdì prossimo in Campidoglio. Le parti sociali chiederanno subito almeno tre cose. Pagare immediatamente tutti gli stipendi arretrati dei lavoratori. Mantenere l’appalto per la raccolta delle utenze non domestiche, e qui bisognerà parlare con l’Amministratore di AMA Zaghis. Che certamente deve far quadrare i conti, ma avendo chiaro che l’azienda non può fare macelleria sociale. E garantire un percorso per i 2500 addetti alle mense scolastiche. Servizio che tra l’altro è regolato da un contratto atipico. Perchè scade ogni anno a giugno, e viene rinnovato a settembre. Che vogliono fare la Raggi e i suoi assessori di questi lavoratori?

I sindacati sul piede di guerra. Subito stipendi arretrati e stop ai licenziamenti 

Secondo gli ultimi rumors da Palazzo senatorio, il Comune di Roma punterebbe ad una gara a doppio oggetto per rilanciare Multiservizi. Mantenendo una parte minoritaria di capitale privato, e prendendo direttamente il 51 per cento della quota detenuta oggi da AMA. E garantendo commesse lavorative nel campo della piccola manutenzione delle scuole, delle pulizie e del giardinaggio. Se le mense non dovessero per ora ripartire. Potrebbe essere una strada, ma la cura deve essere immediata. Per evitare che arrivata la soluzione, non ci siano più pazienti (lavoratori) da curare. Lo aveva chiesto con una interrogazione urgente Rachele Mussolini (FDI), lo hanno ribadito Partito Democratico e Lega. Ora spetta ai Cinque Stelle decidere. Magari evitando di fare altri danni. In un momento in cui non ce n’è davvero bisogno.

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