50mila morti finora, oggi 630: e questi irresponsabili vogliono riaprire le scuole…

scuole e morti (2)

I morti in Italia sono più di 50mila. Solo ieri sono stati 630. Ma che ci vuole a fare due più due? Da quando hanno riaperto frettolosamente le scuole si è palesata la seconda ondata. Altro che discoteche o impianti sciistici, è stato purtroppo il connesso con la scuola che ha riattivato il virus. Trasporti, aule, contatti, apertivi, pizze e quant’altro. Il mondo giovanile è quello che si muove di più, che circola di più, che involontariamente ha portato il virus dentro casa. Dalle palestre, dai bar, dalle scuole stesse. Perché negarlo ottusamente? Le circostanze temporali rendono la scuola un indiziato di peso. Ma ecco di dati.

Altri 630 morti oggi, 48 nel Lazio

Sono 22.930 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia secondo i dati diffusi nel bollettino di oggi dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 630 morti che portano il totale a 50.453 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Da ieri sono stati eseguiti 148.945 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.810, con un incremento di 9 unità. Nel Lazio, sono 2.341 i nuovi contagi da Coronavirus. Da ieri sono stati registrati altri 48 morti. “Sale leggermente il rapporto tra i positivi e i tamponi, calano le terapie intensive” annuncia l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato.

Sileri invita alla cautela

E mentre i crociati della scuola in presenza a tutti i costi urlano irresponsabilmente, qualcuno invita alla prudenza. E non dall’opposizione. “Si parla tanto del Natale che però è una data fissa, ma il virus non è fisso, non è che rispetta il Natale. In base ai dati alcune regioni potranno tornare gialle, altre potranno rimanere rosse, ma parlare oggi di quello che accadrà il 24-25 dicembre non è possibile. Ci saranno delle differenze tra regione e regione. Ogni volta che penso al Natale, ricordo a quante volte ho dovuto festeggiare con un pezzo di panettone o pandoro in ospedale perché lavoravo. Pensiamo ai nostri sanitari che sono sul campo e che nella loro vita di Natali, Capodanni e Ferragosti ne hanno saltati tanti per servire lo Stato. Rispettiamo loro per primi”. E’ l’invito alla prudenza del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.

Non fate passi affrettati per la propaganda politica

“La morsa potrà essere allentata laddove i numeri lo consentiranno, questo però non significa che dobbiamo fare dei passi affrettati”, ha sottolineato. “Era chiaro che bisognava attendere 2 settimane dall’ultimo Dpcm per vedere i primi risultati” in termini di contagi da Covid-19. “E’ ovviamente ancora presto per dire che ce l’abbiamo fatta, perché bisogna alleggerire il carico su ospedali e terapie intensive. Prima di procedere alle riaperture dovremo avere dei dati ancor migliori rispetto a quelli che vediamo. Dunque questa modalità di stop and go, di chiudere e riaprire, andrà avanti ancora per molto”, ha precisato Sileri. “Le riaperture – ha evidenziato – devono avvenire con protocolli. La scuola ad esempio sappiamo che è un luogo sicuro, per riaprire bisognerà correggere i momenti fuori dalla scuola”.