Monteverde, Piazza Scotti pronta a riaprire. Ma traffico e parcheggi restano un rebus

Dopo quasi un anno di cantiere, sta per riaprire Piazza Scotti, nel cuore di Monteverde nuovo. Chiusa per un’opera di restyling molto ambiziosa, fortemente voluta dalla presidente del Municipio 12 del M5S Silvia Crescimanno. Lavori costati 900 mila euro, e durati molto più del previsto. Così  le opposizioni  non hanno risparmiato dure critiche al progetto. Spinte anche dalle proteste dei commercianti, spaventati dalla perdita dei posti auto davanti ai negozi. E dai timori degli automobilisti. Visto che la piazza è anche uno snodo fondamentale della mobilità del quartiere e non solo. Fungendo da rotatoria tra via di Monteverde, via Jenner e via di Valtellina. E garantendo l’accesso al mercato rionale di via De Calvi. La nuova sistemazione prevede parapedonali, panchine ‘intelligenti’ e un’area ludica con giochi per i bambini. Oltre alla piantumazione di 14 alberi di ciliegio giapponesi. Ma la viabilità attorno ai giardinetti al centro della piazza sarà completamente rivoluzionata. Con la impossibilità di compiere la rotatoria completa. E quindi il rischio di creare ingorghi, visto anche il passaggio:della linea 44 dell’Atac. Che collega tra l’altro diverse scuole del quartiere. Forse proprio per questo, la presidente Crescimanno ha messo le mani avanti. Dichiarando che all’inizio, la disciplina del traffico sarà sperimentale. Ma non mancando di bacchettare le opposizioni per le tante critiche ricevute.

Monteverde, la nuova viabilità di Piazza Scotti tra proteste, caos e inquinamento

Oltre 300 giorni di cantiere. Martedì Piazza Scotti riapre, ma restano le polemiche

Le opposizioni hanno criticato aspramente la presidente pentastellata del Municipio 12 Silvia Crescimanno sui lavori per il rifacimento dei giardinetti di Piazza Scotti. Soprattutto per la perdita dei posti auto legata al progetto. E per la nuova viabilità che rischia di trasformare tutta quest’area in un gigantesco imbuto di traffico. Così ad accendere le poveri era stato il consigliere municipale e capogruppo della Lega Giovanni Picone. Con una interrogazione urgente a risposta scritta in cui si chiedeva conto anche del destino della storica edicola di Alfredo. Che dopo oltre 60 anni adesso è stata ‘sfrattata’. Ma anche Italia Viva e il PD si sono fatti sentire. Con raccolte firme e una festa ironica per i 300 giorni del cantiere. La Crescimanno da parte sua si è difesa, ammettendo i tempi lunghi. Ma rivendicando anche il fatto di aver comunque concluso l’opera. “L’opposizione ci ha attaccato lamentando 300 giorni di cantiere. Un tempo lungo sicuramente che è stato fonte di disagio per la cittadinanza. Reso ancor più insostenibile dalle polemiche di chi può vantare ben zero giorni di cantiere. Non avendo fatto mai nulla per questo Municipio nonostante i 23 anni di governo ininterrotti”, ha detto la presidente. Aggiungendo che “ci dispiace per il loro fegato, noi continueremo a lavorare per il bene comune”. Ma se la disciplina del traffico non funzionerà, sembra certo che le polemiche si trascineranno ancora a lungo.

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Una soluzione per l’edicola di Alfredo

E una soluzione sembra si stia cercando anche per la storica edicola di Alfredo. Che ha cresciuto tre generazioni di Monteverdini. E che ora è stato costretto a chiudere. ‘Sfrattato’, perché il suo chiosco di giornali e’ incompatibile con la nuova viabilità. Proprio a sostegno di Alfredo è stata lanciata  una raccolta firme, con oltre 1000 sottoscrizioni. Tanto che l’anziano edicolante aveva commentato commosso, ‘io qui conosco tutti’. E le mamme che vengono da me con i loro bambini le ho conosciute a loro volta piccoline. Adesso forse qualcosa si muoverà. Dopo che per ora tutte le proposte presentate sono state bocciate dal Municipio. Perché si starebbe studiando la possibilità di trasferire l’edicola direttamente al centro della piazza, proprio in mezzo ai giardinetti. Chissà che non sia l’occasione per non perdere una memoria storica e una figura tanto amata da tutto il quartiere.

Alfredo, l’edicolante di piazza Scotti sfrattato dopo 64 anni. E Monteverde si mobilita sul web