A Viareggio la direttrice dell’asilo cancella la festa del papà. La protesta: “Scelta stupefacente”

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Bufera sulla direttrice della scuola dell’infanzia Florinda di Viareggio che ha cancellato la festa del papà. “Alcuni genitori si sono lamentati perché non trovavano giusto che in quel giorno i loro figli, che non avevano il papà, venissero esclusi da quell’attività e venissero pertanto indirizzati da un’altra parte. Ho trovato le loro lamentele condivisibili, perché un laboratorio organizzato in questo modo è discriminatorio nei confronti di chi non ha un papà” Con queste parole riportate dalla “Nazione” la direttrice di una scuola dell’infanzia, la Florinda alla Migliarina a Viareggio, ha spiegato i motivi per cui ha deciso di annullare la Festa del Papà il prossimo 19 marzo

“È evidente che sono sempre esistiti bambini che hanno perso uno o entrambi i genitori. Oppure bambini che sono stati abbandonati, hanno i genitori in carcere, vivono contesti difficili quali separazioni o divorzi. Ma questo significa dover completamente annullare la figura del papà? Per tutelare e ‘non discriminare’ i bambini di cui sopra, è quindi legittimo censurare la figura del padre, o quella della madre?”. Così in una nota Provita & Famiglia commenta la notizia.

La nota di Provita & Famiglia

“Tutti siamo stati concepiti da un uomo e da una donna, e questo è uno dei titoli dell’uguaglianza naturale tra gli esseri umani. Comprensibilmente quindi, la decisione della preside ha infastidito altri genitori, i quali, aspettavano attività del genere dopo anni di pandemia in cui non è stato possibile organizzarle. Genitori ai quali la stessa Pro Vita & Famiglia ha espresso la sua vicinanza denunciando quanto accaduto”. “Nessuno può negare, uomo o donna che sia, che parallelamente all’esplosione del movimento femminista, la figura dell’uomo e soprattutto del padre sia divenuta molto spesso evanescente, scomoda o rimossa in molti contesti sociali e culturali. – continua Provita & Famiglia – Secondo la tradizione alla festa della donna, celebrata l’8 marzo, fa seguito la festa del papà, collocata non a caso il 19 marzo, festa di san Giuseppe, il padre per antonomasia, ed è comunque una ricorrenza assolutamente laica e dunque che abbraccia tutti, nessuno escluso”.”La motivazione è davvero stupefacente. La direttrice, come si usa dire oggi con un termine più che abusato, non avrebbe voluto ‘discriminare’ le famiglie prive di padre. Anzi, la professoressa sembra credere addirittura che una figura come quella del papà sia sostituibile da un’altra figura simile. Come se i due genitori che tutti abbiamo, o abbiamo avuto, fossero numeri più che identità distinte e definite. D’altronde, non lo dimentichiamo, è questa la logica che sta alla base dell’assurdità amministrativa e politica del ”genitore 1” e del ”genitore 2”.

“A Viareggio vince la logica del genitore 1 e genitore 2”

“Dopo tre anni di severe restrizioni, spesso discutibili, molti dei bambini della scuola attendevano questo giorno per condividere un po’ di tempo con il loro papà. Davanti a questa legittima attesa e al fatto che siamo tutti figli di un padre e di una madre, al di là di quel che può accadere dopo, appare ideologico e vano dire, come fa la preside, che ‘viviamo in una società diversa da quella di 50 anni fa. Non esiste più una famiglia modello. Oggi ci sono situazioni aperte e particolari che devono essere rispettate e tutelate’. – conclude Provita & Famiglia – L’unico modo, secondo noi, è quello di seguire la natura umana che è uguale in tutti e, ovviamente, quando si hanno casi di bambini senza uno dei due genitori o con situazioni difficili, riuscire a trattare questi argomenti con il garbo, la delicatezza e il tatto che dovrebbero distinguere qualunque buon insegnante e buona scuola. Anche dialogando e stando vicini alle stesse famiglie dei bambini in questione. Anziché, come invece sembra voler fare questo asilo di Viareggio, rincorrere ideologicamente le istanze che vogliono eliminare le figure di mamma e papà”