Abusa della cugina in vacanza, condannato un 23enne di Roma: ma la pena è sospesa

Violenza sessuale

Nonostante la grave accusa di aver abusato della cugina non andrà in carcere, un 23enne di Roma, perché grazie al patteggiamento ha avuto una condanna a un anno e dieci mesi con pena sospesa. La vittima invece, una ragazza all’epoca dei fatti appena vent’enne, ha ottenuto un risarcimento di 10mila euro.
Ad un anno e mezzo dai fatti questo è quanto stabilito dal gup di Ravenna per il reato commesso da un 23enne di Roma.

Quella che doveva essere una festa di Capodanno con il cugino è diventato un incubo per una ragazza di Ravenna. Lui romano, decide di trascorrere a casa degli zii in Romagna la notte di San Silvestro in compagnia della loro figlia e le sue amiche.
Lui le scrive su whatsapp: “A Capodanno ci sfasciamo”. Questo era il programma per il gruppo di ragazzi per festeggiare insieme l’inizio del nuovo anno.

Così andò il 31 dicembre: prima la cena a casa, poi il tuffo nella movida tra alcool e musica nei locali notturni di Ravenna. In sede di escussione, davanti al Gip, entrambi i ragazzi ammetteranno di aver bevuto alcolici. Lei, più moderatamente, mentre lui insisteva per farla bene. Ma la giovane racconta anche di essersi sentita stanca e stordita, per questo ha deciso di rientrare a casa. Con lei, il cugino, non potendo minimamente immaginare cosa sarebbe successo. Poi, il buio.

La mattina dopo la ragazza si ritrova seminuda nel letto, dolorante e con il cugino accanto. Quando chiede spiegazioni di cosa fosse successo lui nega tutto, poi confessa che c’è stato un rapporto sessuale. Pensava di stare sognando, avrebbe ammesso il giovane, convinto di essere a letto con un’altra ragazza e non con la cugina.

Convinta dal fidanzato, dai familiari e delle amiche, la giovane denuncia.
Il racconto dei due giovani è stato messo agli atti processuali e sulla base di questi il Gup ha emesso la condanna con la sospensione della pena.

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