Acca Larenzia, 7 gennaio 1978: da 46 anni aspettiamo giustizia

“Aspettiamo da 46 anni che qualcuno si occupi di loro, dei ragazzi di destra ventenni uccisi nella strage di Acca Larenzia non solo, di quelli di sinistra ventenni uccisi con altrettanta ferocia nelle città dove la violenza ideologica imperversava. Non solo degli omicidi eccellenti di cui si sono macchiati terroristi rossi o neri, non solo delle stragi infami su treni, aerei e stazioni, non solo delle grandi organizzazioni eversive che hanno cercato di colpire al cuore lo Stato e sovvertire le istituzioni. Aspettiamo che le istituzioni si occupino dei ‘figli di un Dio minore’, che approfondiscano in maniera seria la stagione dello scontro fratricida tra ragazzi innocenti di destra e sinistra, che stabilisca la verità storica su chi ha messo armi da guerra e chili di tritolo in mano a giovani adolescenti”. Lo scrive su Facebook il deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, in un lungo post dal titolo ’46 anni senza giustizia’.
Acca Larenzia: ecco perché i macellai si potevano individuare
“Perché un ventenne non saprebbe dove andare a prendere mitra Skorpio e dinamite, qualcuno gliel’ha messe in mano e ha scandito l’escalation del terrore. Pretendiamo che la non volontà di assicurare alla giustizia gli assassini di quelle centinaia di ragazzi venga ristorata almeno dal conseguimento della verità. Se si è giunti ai colpevoli del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro si potevano con facilità individuare i macellai di Acca Larenzia. Ora si ponga rimedio a quell’orrore, lo facciano insieme maggioranza e minoranza, governo e opposizione, perché fratelli, sorelle, nipoti di quei giovani – i genitori sono quasi tutti deceduti – aspettano un segno di vita da parte delle istituzioni dopo decenni di umiliazioni. Non retorica, né elemosine, ma verità. Per questo chiedo al Parlamento di approvare la proposta per istituire la commissione d’inchiesta sulla violenza politica negli anni ‘70. Almeno la verità, è giunto il momento della verità”, conclude Rampelli.

Gasparri: perché la magistratura romana non ha mai fatto luce?
“Tra le tante responsabilita’ che gravano sulla magistratura italiana e romana in particolare c’e’ quella di non aver individuato gli assassini dei militanti di destra uccisi nella Capitale, in via Acca Larenzia, il 7 gennaio del 1978″. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.
“Eppure – spiega – ci sono fatti precisi, emersi anche in varie ricostruzioni giornalistiche, che non hanno avuto seguito con adeguate indagini. La Procura della Repubblica di Roma ha letto ad esempio il libro del giornalista Nicola Rao? Perche’ in piu’ di 40 anni non si e’ mai fatto uno sforzo serio per individuare gli assassini? Per non dare fastidio alla sinistra? La Procura di Roma veniva chiamata un tempo il porto delle nebbie. Quella coltre di nebbia non e’ stata ancora spazzata via da una salutare ventata. La nostra Magistratura piu’ che una risorsa resta un problema”, conclude.