Strage di Acca Larentia, 44 anni dopo. Storace: “Ecco perché non potremo mai definirci antifascisti” (video)

strage Acca Larentia, Storace

«A 44 anni dalla strage di via Acca Larentia. Non lo dimenticheremo mai, anche per loro non potremo mai dichiararci antifascisti. Furono assassinati dall’antifascismo militante». Lo scrive Francesco Storace in un post su Instagram, registrando un video.

Strage di Acca Larentia, il video di Storace

“Il 7 gennaio di 44 anni fa – dice il vicedirettore del Tempo nel video – un commando rosso assassinava in maniera orribile e vigliacca Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta: fratelli, amici, per chi non si offende anche camerati, perché è il termine più giusto per chi è caduto e solo per chi è caduto. Accanto a loro, dopo qualche ora, in circostanze incredibili veniva ammazzato Stefano Recchioni. Ecco, per chi ha vissuto quegli anni e per chi li ha vissuti in quella sezione, la sezione martire di Acca Larenzia, nel Msi, è un dolore che si rinnova ogni anno, non si cancella. Eravamo coetanei, stavamo insieme, attaccavamo i manifesti di solito e la fortuna volle che fossimo altrove in quel periodo. Ma quei ragazzi non li può dimenticare nessuno. Quel sangue versato – prosegue Storace – non può essere dimenticato da nessuno e soprattutto voglio dire all’Associazione nazionale partigiani non si permetta più di infangare il nome di quei martiri. Non è una manifestazione contro chissà cosa. Ci sono ricordi individuali e collettivi di una strage ancora senza colpevoli. Ed è motivo per cui, soprattutto a Roma, è davvero difficile definirsi antifascisti, perché quei ragazzi furono uccisi proprio in nome dell’antifascismo militante. E io li voglio ricordare belli e puliti com’erano, con la loro solare attività, con la loro militanza, con la loro voglia di portare avanti un’idea. È la nostra idea – conclude Storace – e noi siamo stati solo un po’ più fortunati”. 

 

 

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