Addio a Gianni Minà: gigante del giornalismo, re delle interviste impossibili (video)
“Perdiamo un giornalista originale, attento e mai banale, un uomo che amava la cultura. Ciao Gianni”. Così su Twitter il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, sulla morte di Gianni Minà.
Nato a Torino il 17 maggio 1938 e morto a Roma, ha segnato un’epoca nel settore dimostrando un talento poliedrico non comune nel trattare diversi tipi di argomenti e tutti con grande estro. Come giornalista ha collaborato con quotidiani e settimanali italiani e stranieri, realizzato reportage per la Rai, ideato e condotto programmi televisivi. Famosi docu-film su personaggi emblematici del 900 portano la sua firma. Fra questi ricordiamo quelli su Che Guevara, Muhammad Ali, Fidel Castro, Silvia Baraldini, Rigoberta Menchu’, Diego Armando Maradona, il sub comandante Marcos.
In particolare, e’ stato editore e direttore della rivista Latinoamerica e tutti i sud del mondo dal 2000 al 2015 e direttore della collana di Sperling & Kupfer Continente desaparecido. Eletto nell’assemblea della Siae nel 2023, ha fatto parte del comitato che ha ideato Vivaverdi, la rivista degli autori italiani. Ha ricevuto diversi premi, come il Premio Kamera della Berlinale per la carriera, il piu’ prestigioso premio al mondo per documentaristi. Nel 1981 il presidente Sandro Pertini gli consegno’ il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell’anno. Memorabile fu la sua intervista per 16 ore a Fidel Castro racchiusa in un documentario dal quale e’ stato tratto un libro pubblicato in tutto il mondo “Fidel racconta il Che” dove il presidente cubano, per la prima volta parla di Guevara raccontando la sua storia. L’intervista fu ripetuta nel 1990, dopo il tramonto del comunismo. I due incontri sono riuniti nel libro Fidel.
Da giornalista sportivo, ha seguito ben otto mondiali di calcio, decine di campionati mondiali di pugilato, in particolare quelli dell’epoca di Muhammad Ali’. Non solo calcio ma anche musica: appassionato di jazz ha realizzato una Storia per questo genere musicale, in quattro puntate. E per la tv, e’ stato fra i fondatori de l’Altra Domenica, il notissimo programma con Maurizio Maurizio Barendson e Renzo Arbore. Assunto in Rai nel 1976, ha incominciato a raccontare la grande boxe e l’America dello show-business, ma anche i conflitti sociali delle minoranze. Da quel momento in poi sono iniziati i grandi reportage sull’America Latina.
Nel 1978, mentre seguiva i campionati del mondo di calcio, fu espulso dall’Argentina per aver fatto domande sui desaparecidos al capitano di vascello Carlos Alberto Lacoste. Ha collaborato con Mixer di Gianni Minoli, ha condotto Blitz facendo intervenire fra gli altri Federico Fellini, Eduardo De Filippo, Muhammad Ali, Robert De Niro, Jane Fonda, Betty Faria, Gabriel Garci’a Ma’rquez, Enzo Ferrari, Fabrizio De Andre’, Giorgio Gaber, Leo Ferre’ e Tito Schipa Jr. Fra gli altri programmi realizzati si ricorda Alta classe dedicato ad artisti come Ray Charles, Pino Daniele, Massimo Troisi e Chico Buarque de Hollanda, La Domenica Sportiva, Zona Cesarini. E poi ancora, Un mondo nel pallone, Ieri, oggi… domani. E altri a carattere sportivo su Nereo Rocco, Diego Maradona e Michel Platini, Ronaldo, Carlos Monzo’n, Nino Benvenuti, Edwin Moses, Tommie Smith, Lee Evans, Pietro Mennea e Muhammad Ali. Proprio quest’ultimo e’ stato seguito da Mina’ in tutta la sua carriera e a lui ha dedicato un lungometraggio intitolato Cassius Clay, una storia americana.
Nel 2004 ha realizzato un progetto sui diari giovanili di Ernesto Guevara e del suo amico Alberto Granado quando, nel 1952, attraversarono in motocicletta l’America Latina e ha collaborato al film “I diari della motocicletta” diretto da Walter Salles. L’opera, inviata al Sundance Festival, alla Berlinale e ai Festival di Annecy, di Morelia (Messico), di Valladolid e di Belgrado, ha vinto il Festival di Montre’al e in Italia il Nastro d’argento e il premio della critica. Ha realizzato dal 1996 al 1998 il programma televisivo Storie, dove intervennero tra gli altri il Dalai Lama, Jorge Amado, Luis Sepu’lveda, Martin Scorsese, Naomi Campbell, John John Kennedy, Pietro Ingrao e dal quale sono stati tratti due libri.
Nel 2003 Mina’ ha scritto Un mondo migliore e’ possibile, un saggio sulle idee germogliate al Forum sociale mondiale di Porto Alegre che hanno cambiato l’America Latina e che e’ stato tradotto in lingua spagnola, portoghese e francese. Nel 2005 e’ uscito “Il continente desaparecido e’ ricomparso”, dove questo nuovo vento politico e’ interpretato da Eduardo Galeano, Fernando Solanas, Hugo Cha’vez, presidente del Venezuela, Gilberto Gil, cantautore e ministro della Cultura del Brasile e dagli scrittori Arundati Roy, Tarik Ali, Luis Sepu’lveda, Paco Taibo II e dai teologi Leonardo Boff e Francois Houtart.
Il suo penultimo lavoro editoriale, e’ intitolato “Politicamente scorretto”, raccolta di suoi articoli tra il 1990 e il 2007 su la Repubblica, l’Unita’, il Manifesto, Latinoamerica. Suo e’ “Maradona, non saro’ mai un uomo comune”, la storia del calciatore argentino realizzata in 10 DVD, con 1.200 000 copie vendute, record di vendite negli ultimi dieci anni. Nel 2008 ha prodotto il film documentario Cuba nell’epoca di Obama, con interviste a personaggi storici dell’Isola come Roberto Fernandez Retamar o la ballerina classica Alicia Alonso, e con interviste alle nuove generazioni. Questo documentario ha fatto vincere a Mina’ il suo secondo Nastro d’argento nel 2012. Non poteva mancare Papa Francesco: nel 2015, Mina’ ha prodotto “Papa Francesco, Cuba e Fidel”, un reportage sulla storica visita del Pontefice argentino avvenuta a Cuba nel settembre del 2015 e con il quale ha vinto, nel 2016, l’Award of Excellence all’ICFF di Toronto, Canada.
Infine, nel 2016, Mina’ ha prodotto L’ultima intervista a Fidel Castro, della durata di 40 minuti, alcuni mesi prima della scomparsa dello storico leader cubano. Nel 2017 il libro-intervista “Cosi’ va il mondo”, con Giuseppe De Marzo, dove Mina’ racconta cinquant’anni di giornalismo. E’ di tre anni fa, la pubblicazione di un libro autobiografico “Storia di un boxeur latino”.
“Addio a Gianni Minà, scrittore, giornalista e conduttore televisivo. Giro’ documentari su Che Guevara, Muhammad Ali, Fidel Castro, Diego Armando Maradona. Indiscutibilmente tra i migliori nel suo campo, lascia tanti bei ricordi non solo agli appassionati di calcio e ai tifosi del suo amato Torino. Ai familiari le mie sentite condoglianze”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa.