Addio a Ginulfi, storico portiere della Roma: giovedì alle 15 a Castel Gandolfo i funerali

Ginulfi

I funerali di Alberto Ginulfi, storico portiere della Roma morto oggi all’età di 81 anni, si terranno domani alle 15 a Castel Gandolfo, presso la Chiesa di San Tommaso da Villanova in Piazza Della Libertà. Ginulfi, che prima di intraprendere la carriera da calciatore lavorava al banco del pesce della zia, era noto per aver parato un rigore a Pelé in un’amichevole contro il Santos giocata all’Olimpico nel 1972.

La sua fama è legata soprattutto a quel memorabile evento del 3 marzo 1972 all’Olimpico quando, in un’amichevole tra la Roma e il Santos, parò un rigore a O Rei. “Di quel giorno ricordo soprattutto il riconoscimento che mi fece dopo – ha ricordato Ginulfi parlando con l’ANSA all’indomani della scomparsa del fuoriclasse brasiliano -. Mi ha lasciato la maglia e a fine partita mi ha invitato all’ambasciata brasiliana di Piazza Navona, per il giorno dopo. Pelè era un mito per me”. Quella maglia è stato uno dei cimeli più importanti per il portiere giallorosso, che ne parlava quasi con affetto: “Era di quelle vere, non come quelle di adesso. Maniche lunghe, scudetto ricamato e numeri attaccati con il filo”. La teneva nascosta, resistendo a ogni richiesta di prestito e acquisto. Ma non fu quello l’unico incrocio tra la Pantera nera e Ginulfi, che ha un ricordo ancora più caro risalente a due o tre anni prima: in un’altra amichevole col Santos al Flaminio, venne schierato in porta solo nel secondo tempo – allora non era ancora titolare – esibendosi in parate incredibili.

Un procuratore gli riferì che Pelè lo aveva molto elogiato e suggerito anche di ingaggiarlo. “Quello fu gratificante, più del rigore” Da un asso all’altro, quando lascò il calcio giocato, al termine della stagione 1977, Ginulfi divenne allenatore dei portieri e lavorò al Napoli ai tempi di Diego Armando Maradona, di Ottavio Bianchi e poi di Bigon. Certo, come amava raccontare, il Pibe non aveva bisogno di essere allenato ma si divertiva con lui a calciare le punizioni.