Al Tribunale di Roma negata la difesa in presenza. “La Cartabia dia spiegazioni”

Tribunale di Roma

L’emergenza Covid è finita, ma il diritto della difesa in presenza al tribunale di Roma è ancora una chimera. La denuncia è di questi giorni ed è finita anche in Senato, oggetto di due interrogazioni. «Riteniamo profondamente lesivo del diritto di difesa il fatto che non ci sia stato concesso di discutere una causa civile in presenza»: è quanto hanno denunciato gli avvocati Roberto Di Napoli e Alessandro Martini del Foro di Roma.

Come riporta il quotidiano Il Dubbio, i fatti riguardano la sedicesima (ex terza) sezione civile del Tribunale di Roma. Il 29 marzo il Gop fissa l’udienza per il 16 maggio «in modalità esclusivamente cartolare, senza la presenza delle parti», adducendo nella premessa del provvedimento anche il riferimento al dl 18/2020, approvato durante la pandemia, che lascia discrezionalità ai capi di uffici per la trattazione delle udienze.

Appare quantomeno singolare, poi – ha osservato l’avvocato Napoli sul suo blog – che in un periodo in cui con varie disposizioni sono state eliminate le diverse restrizioni all’accesso nei luoghi pubblici, sia impedito che un’udienza -laddove richiesto dalla parte o dal difensore- sia trattata “oralmente” e nella forma tradizionale.

“Dal tribunale di Roma una scelta singolare”

Gli avvocati hanno presentato una serie di istanze, tutte respinte. Il presidente del Tribunale non ha risposto per ora ai due avvocati, mentre il presidente di sezione ha replicato che «in considerazione della carenza di organico non può provvedere diversamente. Le modalità di trattazione dell’udienza attengono alla discrezionalità del giudice». I due avvocati sono molto amareggiati: «Se rientra nella discrezionalità del giudice fissare o meno l’udienza in presenza pur dinanzi ad una tempestiva istanza formulata dal difensore, come previsto dall’art. 221 l. 77/2020, c’è, allora, il pericolo che gli avvocati siano privati del contraddittorio “simultaneo”. Che, in alcuni casi, è fondamentale, soprattutto quando sia finanche imposto di limitare le note scritte alle sole istanze e conclusioni senza nemmeno poter replicare.

Diritto alla difesa in presenza: due interrogazioni in Senato

Nel frattempo, sono state presentate al ministro della Giustizia Marta Cartabia due interrogazioni parlamentari in Senato. Gli interroganti sono il senatore della Lega Simone Pillon e i senatori del gruppo Cal (Lannutti, Angrisani e Corrado). I parlamentari chiedono di sapere “se il ministro Cartabia intenda promuovere iniziative di propria competenza al fine di verificare la conformità alla legge vigente del rigetto delle istanze di udienza in presenza in videocollegamento e al fine di impedire che possa essere leso il diritto della parte al contraddittorio pieno e immediato qualora ritenuto opportuno dalla difesa”.