Ma Alessio D’Amato come farà a restituire i soldi alla regione?

D’Amato soldi

Peccato che Repubblica abbia una specie di rubrica intitolata “Francesco Rocca” e non quella “Alessio D’Amato e i soldi da restituire alla regione Lazio”. Magari si leggerebbe qualche notizia interessante e non le solite panzane. Ma, per la verità non solo Repubblica è incappata nel silenzio glaciale che circonda l’avversario di Rocca alle regionali, D’Amato appunto.

Perché c’è una questione imbarazzante che riguarda il candidato del centrosinistra (senza Cinquestelle e vedremo perché). È la condanna che poche settimane fa gli ha inflitto la Corte dei Conti: deve restituire circa trecentomila euro alla regione Lazio per una vicenda che non ha mai chiarito e che si è addirittura prescritta in sede penale. Ma resta l’addebito contabile da saldare.

D’Amato e quei soldi

Ha detto Giuseppe Conte: “La questione morale è la premessa di ogni azione politica. Io non posso accettare che in una mia lista del M5s, ci possa essere una persona che deve alla Regione Lazio quasi 300mila euro, perché ha creato un danno erariale accertato. Non ci giriamo intorno: non posso accettarlo come candidato alla Regione”.

D’Amato si rifugia nell’appello, e ovviamente non gli passa nemmeno per la testa di spiegare come mai si è avvalso della prescrizione in sede penale. Ma che succede – ecco la questione sulla quale occorre rispondere – se perde anche in appello davanti alla magistratura contabile?

Che succede dopo le elezioni?

Se vincesse le regionali, ad esempio, D’Amato si chiederebbe da solo i soldi che deve restituire alla regione che sarebbe chiamato a governare?

E se invece nel caso più probabile – come testimoniano tutti i sondaggi – vincesse Rocca, non appena gli venisse richiesta la somma, strillerebbe alla manovra contro l’opposizione?

È davvero una questione imbarazzante, che la candidatura alla presidenza del Lazio accentua, anche perché Zingaretti non ha richiesto quei denari che D’Amato deve all’ente.

Nessuno pare porsi il problema, che invece c’è tutto quando si parla di maneggio di denaro pubblico. E la regione Lazio ne amministra davvero tanto.