Altro che Cospito: io sto con i poliziotti senza se e senza ma

Cospito poliziotti

Ma quale Cospito: dalla parte dei poliziotti senza se e senza ma. Perché quello che stanno combinando gli anarchici nelle città italiane nel nome del guru al 41bis è qualcosa di indecente.
Troppi poliziotti feriti per difenderci dalla delinquenza che vorrebbe abolire le carceri, l’ergastolo e qualunque azione di repressione della criminalità, politica e non.
In piazza scendono quelli che vogliono favorire pure i capimafia, visto che al 41bis su oltre settecento detenuti saranno due o tre i terroristi. È una “battaglia” per le cosche.
L’altra sera le telecamere di Giletti ci hanno mostrato pietre, mattoni, petardi e cocci di vetro scagliati contro i poliziotti nel nome di Cospito.

 

Lo sciopero della fame come corpo contundente contro lo Stato e i suoi servitori. Bande di sovversivi che sfasciano tutto ciò che trovano davanti ai loro occhi che odiano il nemico.
No, lo Stato non può cedere al ricatto. Soprattutto da parte di chi ha deciso di proclamare e attuare lo sciopero della fame non il giorno in cui è stato ristretto al 41bis – maggio 2022, ministro Cartabia – bensì solo in coincidenza con l’avvento del governo Meloni, a ottobre. Un’azione politica a tutto tondo. Obiettivo finale mettere nel mirino premier e ministro della giustizia, Carlo Nordio, contro il quale già si alzano i cori “assassino”.
Dicono che Cospito sta male e quindi non può essere trattato così. Lui ha scelto lo sciopero della fame, Matteo Messina Denaro ha probabilmente pochi mesi di vita innanzi a sé per un tumore. Nella gara a chi sta peggio a chi si deve togliere il 41bis?
Gridiamo vergogna per l’ipocrisia di chi si schiera a favore dei delinquenti e mortifica il sangue di troppe vittime della loro violenza.
Se Cospito non vuole nutrirsi, ci sia l’alimentazione obbligatoria. Se un detenuto vuole uccidersi nessuno può chiedere alla polizia penitenziaria di girarsi dall’altra parte.