Altro tweet di Raimo per calpestare i morti di Milano

Per quanto tempo ancora dovremo sorbirci le vergognose esibizioni a suon di tweet di Christian Raimo, cosiddetto assessore alla cultura del terzo municipi0?
L’ultima della serie, probabilmente dopo aver bevuto assai – almeno lo speriamo – ieri sera, con un tweet francamente disgustoso, che riportiamo nella foto: accanto alla foto dell’assessore regionale della Lombardia Gallera, un commento “Milano da bare”. Vuoi contestare la frase “La Lombardia ha salvato il sud”? E c’è bisogno di calpestare i morti?

Raimo si bea di tweet vergognosi
Chissà quanto deve aver riso con gli amici dell’osteria questo sciagurato che amministra un pezzo di Roma odiando il resto del mondo. Senza mostrare il minimo di rispetto per una tragedia che ci arriva tra capo e collo dalla “sua” Cina.
Che cosa vuole dimostrare con quel tweet indecente, l’assessore Raimo? Quali benemerenze pensa di acquisire nella sinistra romana, che certo non lo scanserà dalla poltrona che occupa mentre scrive queste baggianate?
Non pretendiamo che si inchini di fronte ai morti. Né che sappia pregare per loro. Ma la frase “Milano da bere” è davvero oltre ogni immaginazione, quanto a dileggio.
Ovviamente Zingaretti se ne fregherà
Raimo fa l’assessore e i tweet. È necessario, chiediamo a Zingaretti e al presidente del suo municipio Caudo, mantenere uno simile al suo posto? Che esempio culturale offre uno così, incapace del minimo sentimento di solidarietà verso comunità martoriate dal coronavirus?
Per carità, chi ha ridicolizzato la malattia come fece proprio il segretario del Pd agli inizi, salvo poi capitarci in mezzo, probabilmente se ne fregherà. Lo ha fatto anche quando Raimo ha offeso Sergio Ramelli, militante di destra assassinato a sprangate. Con la viltà che caratterizza la sinistra romana, nessuno lo toccherà e passerà in cavalleria anche quest’azione molto infantile.
Ma tutto questo non può essere lasciato sotto silenzio. Perché ci dovrà pure essere un modo, una norma, per sanzionare chi si comporta indegnamente come Christian Raimo.