Ama alza bandiera bianca. Senza impianti non possiamo più raccogliere nulla

Senza impianti disponibili, la raccolta dei rifiuti urbani per le prossime settimane non potrà essere garantita. Lo ha detto l’amministratore unico dell’Ama Stefano Zaghis. Nel corso di una recente audizione in commissione trasparenza. E il numero uno di via Calderon de la Barca ha anche messo le mani avanti. Perché la colpa dei cassonetti di nuovo  strapieni non è dei netturbini svogliati. O magari di qualcuno che si prende un caffè in servizio. O dei romani zozzoni. Ma di un fatto ben più grave. Perché non si risolve con una multa o una lavata di capo. Dopo il no a Monte Carnevale e lo stop alla discarica di Roccasecca, Roma è rimasta senza alternative. “Mi preoccupa anche il fatto che dalla prossima settimana gli impianti TMB di Malagrotta della Giovi potrebbero non trattare più 500 tonnellate al giorno di spazzatura” ha dichiarato ancora Zaghis. Si tratta dei termovalorizzatori di Cerroni, anche se ad oggi sono sottoposti ad amministrazione giudiziaria. E proprio l’anziano avvocato per tanti anni re incontrastato del ciclo dei rifiuti a Roma e nel Lazio ha dettato le sue condizioni per continuare. Ovvero, avere dal Comune almeno una parte dell’arretrato milionario. Altrimenti arriverà lo stop. Insomma, la situazione è appesa a un filo. E l’unica alternativa sembra portare i rifiuti fuori Regione. Ma con l’avvicinarsi del caldo in tanti dicono di no. Anche pagando caro. Così rischiamo un’altra estate di passione.

Ama, file di camion fermi e pieni di spazzatura. E sul commissariamento si attende la decisione del TAR

Ama cerca aiuto. Ma per ora nessuno vuole la spazzatura di Roma

”Ho passato tutto lo scorso fine settimana al telefono. Per parlare con i maggiori player nazionali. E verificare la disponibilità a trattare almeno una parte dei rifiuti urbani di Roma. Ma è difficile trovare impianti capaci di lavorare 500 tonnellate di materiale al giorno. Per ora siamo arrivati a 120”. Così l’amministratore unico di Ama Zaghis. Che ha lanciato in commissione trasparenza l’ultimo grido di allarme. Ma tra Regione e Comune continuano a litigare. Zingaretti e i suoi dicono che a loro spetta solo fare il piano, ma che l’eventuale discarica la deve indicare il Campidoglio. Ma da Roma capitale la Raggi e l’assessora Ziantoni non profferiscono parola. Mentre sullo sfondo, si combatte la battaglia per l’eventuale commissariamento del comune. Sul tema dell’emergenza rifiuti. Con tanto di ordinanze impugnate al TAR. Insomma, come sempre la lotta si fa politica. Anche perché ci avviciniamo al voto. Ma a pagare il conto saranno come sempre i cittadini. Che non sanno più dove buttare l’immondizia. E hanno come unica colpa quella di pagare la Tari più cara d’Italia.

https://www.romatoday.it/politica/raccolta-rifiuti-ama-senza-impianti.html